Elly Schlein (Ansa)

L'alter-Elly

Chi è Gaspare Righi, da dieci anni uomo-macchina e ombra della Schlein “europea”

Marianna Rizzini

Ha 36 anni ed è, insieme a Flavio Alivernini (il portavoce), una delle persone “più che fidate” della neo segretaria. E' a lui che la leader dem si rivolge quando qualsiasi intoppo o faticoso obiettivo si palesi all’orizzonte. Il ritratto

E’ l’altro uomo della “diarchia organizzativa schleiniana”, come dice scherzando ma neanche troppo un parlamentare dem. Si chiama Giovanni Gaspare Righi, detto semplicemente Gaspare. Ha 36 anni, ed è, oltre a Flavio Alivernini (portavoce unico della neo segretaria pd), una delle due persone “più che fidate”, dice un amico di Righi e Alivernini, cui Schlein si rivolge per lumi e capacità di gestione quando qualsiasi intoppo o faticoso obiettivo si palesi all’orizzonte.

 

Per lungo tempo solo al comando della macchina-Schlein, Righi, originario di San Giovanni in Persiceto, storico paese del bolognese, è, se possibile, più nell’ombra dell’ombra, e non da oggi. Da dieci anni, infatti, segue passo passo la neo segretaria pd tra l’Europa e l’Emilia-Romagna, dove è stato coordinatore della segreteria quando Schlein era vicepresidente della Regione, ma conosce bene assetti politici, connessioni internazionali e addentellati giuridici della Bruxelles dove stasera Schlein approderà per partecipare al pre-vertice dei socialisti europei in preparazione del Consiglio Ue.

 

Righi, infatti – fino a pochissimo tempo fa “allergico alla giacca e alla cravatta”, come dicono gli ex colleghi emiliani, con i capelli scuri e leggermente spettinati, e molti amici e affetti nella Bologna impegnata nei circoli Arci – ha lavorato con Schlein dal 2013 a oggi, compreso il mandato al Parlamento Ue, senza dimenticare la campagna “Occupy Pd”, all’indomani della mancata elezione di Romano Prodi a presidente della Repubblica (leggenda metropolitana vuole che Righi fosse uno degli ideatori della maglietta da Schlein consegnata allo stesso Prodi: “Siamo più di 101”).

 

Ed era presente, Righi, anche al momento dell’addio al Pd di Schlein negli anni renziani, con approdo a “Possibile” accanto a Pippo Civati. Sempre di ispirazione congiunta Schlein-Righi (anche animatore, nel suo paese, di un festival musicale in memoria di Peppino Impastato), sono state poi le campagne elettorali “slowfoot”, a piedi per i comuni della Regione, realizzate da Schlein per le Europee e per le Regionali in cui Stefano Bonaccini (a inizio 2020, un mese prima che la pandemia si abbattesse sull’Italia) ha sconfitto la Lega di Matteo Salvini, mentre le Sardine che oggi si avviano verso un posto in segreteria pd allora accorrevano in piazza.

“Pacato nell’eloquio e svizzero più di Elly nella puntualità”, Righi, matematico di formazione, era l’alter ego di Schlein sulle pagine web dove, prima che Schlein diventasse la Schlein della scalata al Pd, l’attuale segretaria si faceva conoscere come giovane eurodeputata esperta di immigrazione e transizione ecologica. E, raccontano a Bruxelles, pare che Righi facesse da “cordone anti fuga di notizie” nel momento in cui si è capito che Schlein aveva tutta l’intenzione di tornare in Italia e combattere la battaglia con “Coraggiosa” (questo il nome del progetto con cui si era candidata alla Regione, fuori dal Pd), e poi con ambizione nazionale.

 

Amante della musica indie-rock come Schlein (che però a “Stasera c’è Cattelan”, su Rai2, ieri ha suonato “Imagine” al pianoforte), ma, a differenza di Schlein, nostalgico delle piccole realtà creative (come quella del “suo” circolo Arci Akkatà a San Giovanni in Persiceto), Righi è stato definito dalla neo segretaria, dopo le Regionali del 2020, “partner in joy and in pain”, che è molto più di collega, e quasi quasi è un’investitura a gemello di avventure politiche. “E’ il miglior organizzatore di Bologna”, diceva Schlein quando i due erano alla Regione Emilia-Romagna. Ma ora l’uomo-organizzazione deve ragionare su scala Nazareno, dove nei prossimi giorni prenderà forma la nuova segreteria.

Chi ha incontrato Righi in questi giorni, racconta un esponente del Pd emiliano, ha visto “un Gaspare versione ‘Mr Risolvo problemi al cubo’”. Fatto sta che i problemi a Righi in qualche modo piacciono, a partire da quelli del suo corso di laurea, con tesi numerico-analitica applicata ai social network (tutto si tiene?). 
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.