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Verso il congresso pd

Elly Schlein va alla stampa estera, con tre parole d'ordine

Marianna Rizzini

"Diseguaglianze, lavoro, clima". Il refrain di Schlein e le domande dei cronisti (anche su Silvio Berlusconi). I sondaggi, le speranze, il Pd versione "Spagna o Francia"

Elly (Schlein) va alla stampa estera come Stefano (Bonaccini) va a Torre Maura. Accadeva ieri a Roma: i due candidati favoriti alle primarie erano infatti entrambi nella capitale, una in piena Ztl e l’altro in piena periferia, e interloquivano a distanza, prima e dopo le rispettive iniziative, per via dell’intervista su La7 a Bonaccini, in cui il governatore emiliano parlava della premier Giorgia Meloni come di una donna politica “capace” e “non fascista” che deve “dimostrare di essere all’altezza”. E alla fine della giornata lo stesso Bonaccini doveva spiegare che la destra “si batte nelle urne e non con le interviste”, ché le sue parole risuonavano non soltanto nelle domande dei cronisti stranieri e italiani a Schlein (che infine diceva: non sono d’accordo con Bonaccini), ma nelle stanze remote e meno remote del Nazareno.

 

Fatto sta che ieri mattina, dal lato Schlein, giungevano sondaggi in cui la candidata appariva in rimonta sulle intenzioni di voto, specie tra giovani e donne, e dunque lei, Schlein, carica di nuove speranze, arrivava nella sede dell’Associazione Stampa Estera per l’incontro moderato dalla presidente della stessa associazione Esma Cakir – che subito le chiedeva se avesse ancora voglia di correre per la carica di segretario del partito reduce dal tonfo elettorale (risposta di Schlein: ancora di più). E insomma l’impressione era che la candidata giovane – che ribadiva l’estraneità ideologica ma anche anagrafica a un passato che aborre (nativa Pd, si definiva, e quando le chiedevano qualcosa su Silvio Berlusconi e il processo Ruby ter diceva che nel 1994, anno della discesa in campo, lei aveva solo nove anni, e che assurdità sembra stare ancora qui a parlare di lui) – beh, la candidata giovane insisteva nel volersi collocare sulla linea di una sinistra-sinistra dall’aria anche un po’ antica agli occhi di chi, dalla Francia e dalla Spagna, chiedeva conto del grado di socialdemocrazia del suo progetto.

 

Ma Schlein, che vorrebbe comunque, diceva, un Pd diretto più verso una sinistra versione Spagna e meno versione Francia, rispondeva sempre tornando a quelle tre parole (non “sole, cuore, amore”, come diceva la canzone, per carità, ma tre serissime parole che sarebbero state bene, per le generazioni precedenti, in un film di Ken Loach: diseguaglianze, lavoro, clima). Ed è con il refrain “diseguaglianze, lavoro, clima” che Schlein vuole ripartire, ora, ma “da quello che c’è”. Non vuole cioè fare come Giorgia Meloni che ha creato un suo partito, ma “ricostruire la credibilità” del Pd esistente, cambiando “metodo”. E dice intanto quello che non vuole fare, la candidata: non voglio fare la donna sola al comando, e non vuole che le si chieda, come le era stato chiesto agli esordi, “tu di chi sei figlia?”, nel senso delle correnti che lei e Bonaccini cercano in tutti i modi di far uscire dalla porta – e però quelle rientrano dalla finestra, e non soltanto per via degli endorsement dei “big” del partito per la stessa Schlein, ma per via del voto regionale che indica che il correntismo non se n’è mai andato. “Emancipazione dal bisogno”, “ricucire le fratture”: la candidata risponde alle testate tedesche, svizzere, greche. Fino a che non arriva la domanda sul maschilismo in politica. Quella che le fa tirare fuori la quarta parola ricorrente: “Femminista, non femminile” (la leadership che vorrebbe).

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.