Il Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd (Ansa)

Le proiezioni di voto

Primarie Pd, Bonaccini in netto vantaggio. Intanto FdI torna a crescere nei sondaggi

Redazione

Dopo il leggero calo nelle ultime rilevazioni, il partito di Giorgia Meloni riscuote il 30,6 per cento delle preferenze. Fra gli elettori dem, oltre il 30 per cento crede che anche dopo la nomina del segretario le divisioni non verranno superate

Dopo il leggero calo negli ultimi sondaggi, il primo da quando Giorgia Meloni è al governo, Fratelli d'Italia torna a guadagnare terreno, raggiungendo il 30,6 per cento dei consensi nelle intenzioni di voto Swg divulgate dal Tg La7. Dietro di lei il Movimento 5 stelle, ben distante dal primo partito, si ferma al 17,5 per cento (-0,3 per cento rispetto alla scorsa settimana). A crescere più di tutti è però il Pd, che si avvicina al 15 per cento con un balzo superiore al mezzo punto (14,8 per cento, +0,6).

  

 

La Lega, dopo l'impennata che l'aveva riportata al 9 per cento, ora segna un piccolo passo indietro attestandosi all'8,7 per cento. Azione-Italia viva è stabile attorno all'8 per cento (-0,1 rispetto a lunedì scorso), mentre Forza Italia è data in calo di quasi mezzo punto, ferma al 6,4 per cento. Nel secondo cartello, il primo dei partiti attorno al 3 per cento è sempre Verdi-Sinistra italiana (3,5 per cento).

 

Il focus sul Pd

I dati raccolti da Swg hanno stimato anche le preferenze fra gli elettori del Pd per l'elezione del successore di Enrico Letta come prossimo segretario del partito. Dal 3 febbraio gli iscritti si stanno riunendo nei circoli locali per discutere le candidature e i programmi, nell'iter che porterà al ballottaggio che si terrà il prossimo 26 febbraio con le votazioni ufficiali.

 

 

Stefano Bonaccini è dato in netto vantaggio rispetto agli altri tre contendenti, raccogliendo il 48 per cento delle preferenze. Elly Schlein è stimata al 38 per cento, mentre gli altri due candidati, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, rimangono ancora lontani, rispettivamente al 10 e al 4 per cento.

 

 

Se per il 37 per cento degli elettori dem il nuovo segretario rilancerà il partito, oltre il 30 per cento degli intervistati crede che anche dopo la nomina “continueranno ad esserci litigi interni” (33 per cento). Due dati che sembrano porsi in continuità con le statistiche del 2019, dove il 30 per cento appariva fiducioso, mentre sempre più del 30 per cento degli elettori si diceva disilluso rispetto a un possibile superamento delle divisioni.