(foto Ansa)

Il caso

L'intifada di Forza Italia contro Meloni: "Sul caro carburanti dal cdm misure populiste"

Redazione

Il capogruppo forzista Cattaneo: "Abbiamo sbagliato a insistere sulla speculazione". E il responsabile energia di FI Squeri attacca il governo: "Così si disinforma la gente"

"La speculazione non esiste. Chi lo ha detto ha disiformato l'opinione pubblica: una cosa gravissima". Potrebbe sembrare una delle tante dichiarazione delle opposizioni contro l'intervento del governo a favore della trasparenza dei prezzi dei carburanti. Eppure le parole sono di Luca Squeri, deputato di Forza Italia e responsabile energia degli azzurri. Che in un'intervista alla Stampa ha indicato piuttosto chiaramente quali sono i pensieri del partito berlusconiano a proposito dell'intervento licenziato martedì sera in Consiglio dei ministri.

E qual è il giudizio sui contenuti del decreto? Che l'operazione trasparenza varata dal governo "è uno strumento inefficace e soprattutto di dubbia fattibilità. Non si può risolvere la questione dei prezzi con un cartello nel piazzale delle stazioni di servizio". Insomma, quella adottata dall'esecutivo di cui Forza Italia è parte integrante sarebbe "una soluzione populista", dice Squeri senza particolari mezzi termini. Un affondo non da poco visto che da subito i forzisti erano apparsi molto freddi nei confronti della presidente del Consiglio, che si è dovuta sobbarcare da sola gran parte dell'onere della scelta sulle accise dedicandogli anche uno dei suoi "Appunti di Giorgia".

Ma che quelle di Squeri non siano parole isolate lo prova un'altra intervista odierna. E cioè quella in cui il capogruppo alla Camera di Forza Italia Alessandro Cattaneo, intervistato da Repubblicadice che, col senno di poi, "abbiamo sbagliato a insistere sulla speculazione". Chirisce subito che non si "riferisce a Forza Italia", e allora l'allusione nei confronti dell'atteggiamento degli alleati diventa più che esplicita. Del resto, se la Lega ha osservato nei confronti delle misure votate in Cdm uno studiato silenzio che tradisce il rischio di ripercussioni elettorali, la strada scelta da FI è un'altra: il pressing a voce alta. Che passa, nelle parole del capogruppo, anche dalla richiesta di considerare uno sconto sulle accise quando dovessero esserci di nuovo le condizioni economiche. E l'effetto che fa è quello di mettere una pulce nell'orecchio di Giorgia Meloni, che certe scelte da adesso in poi dovrà saperle spiegare alla sua maggioranza ancor prima che al resto del paese. 

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