Donatella Bianchi (Ansa)

verso le regionali

Nel Lazio il M5s chiude ancora a D'Amato. Ma il Pd non si arrende

Ruggiero Montenegro

"Non ci sono margini", dicono la candidata grillina Bianchi e il capogruppo alla Camera Silvestri, dopo l'appello del centrosinistra. L'ostacolo resta il termovalorizzatore. Tra i dem però si prova il tutto per tutto: "Tentare fino all’ultimo, la possibilità c’è". Oggi le regionarie M5s (con le consuete polemiche)

Che il tentativo fosse davvero sentito, un modo per buttare il pallone dall'altro lato del campo, o una mossa politica per accontentare la parte più a sinistra dei dem locali, a questo punto diventa quasi secondario. Perché non ci sono le condizioni, "non ci sono i margini". Nemmeno per provare in extremis a ricomporre quel campo largo che attualmente governa la regione Lazio. Donatella Bianchi l'ha detto chiaramente. La candidata grillina alle elezioni regionali ha voluto chiudere ogni porta, dopo che ieri Alessio D'Amato – il nome scelto da Pd e Terzo Polo – aveva lanciato un appello al M5s per un ticket con la conduttrice di Linea blu. Un'ipotesi che aveva subito provocato la reazione di Carlo Calenda, pronto a sfilarsi dall'alleanza. 

"Gli accordi si fanno sui programmi, cioè sulle cose da fare per i cittadini. Invece il Pd ha calato dall’alto un candidato", ha spiegato oggi Bianchi in un'intervista al Fatto Quotidiano. "È indicativo di come stiano prevalendo gli interessi di bottega e logiche politiciste", ha aggiunto rispolverando il vocabolario pentastellato della prima ora. L'ostacolo insormontabile per i grillini resta il termovalorizzatore. Tanto che su questo punto, per paradosso, il M5s si ritrova sulla posizione del centrodestra rappresentato dal candidato Francesco Rocca, pure lui contrario all'impianto. Lo ha ribadito anche il capogruppo alla Camera del Movimento: "Con noi non serviva parlare di poltrone, serviva parlare di programmi, di progetti e dire un chiaro no all’inceneritore", ha scritto questa mattina Francesco Silvestri. "Non possiamo accettare un ambientalismo a intermittenza" – è l'accusa mossa al Pd – e neanche "una coalizione guidata da chi, come Renzi e Calenda, è già la stampella annunciata di questo governo".  

Il riavvicinamento non ci sarà: partita chiusa, insomma. O almeno così sembrerebbe. Perché mentre da Italia viva preferiscono derubricare la questione a "incidente di percorso", come ha detto il candidato Luciano Nobili, rivendicando la primogenia della candidatura di D'Amato, vanno in un'altra direzione le parole di Massimiliano Valeriani, assessore ai rifiuti della regione Lazio del Pd. "Mi auguro che con i 5 stelle si possa ancora trovare un accordo", ha rilanciato, parlando al Foglio dopo le dichiarazioni di Bianchi e Silvestri. “Mi dispiace per questo ennesimo no, anche perché l’argomento dell’inceneritore è già stato ampliamente spiegato e superato, non è un tema oggetto della campagna elettorale del Lazio in quanto i poteri commissariali di cui dispone il comune di Roma sono stati attribuiti dal governo e dal Parlamento".

Il tema, semmai, è "la responsabilità molto grande di chi ha voluto rompere questa alleanza. Devono rifletterci su. Il tentativo va fatto fino all’ultimo, la possibilità c’è, non bisogna far prevalere gli argomenti divisivi", è il ragionamento dell'assessore. Una logica che trova solidi argomenti nei sondaggi, secondo cui Francesco Rocca è in testa con oltre il 40 per cento dei consensi ma unendo le forze, Bianchi (intorno al 18 per cento) e D'Amato (vicino al 34 per cento), potrebbero davvero rendere la presidenza contendibile.

 

Intanto, in vista del 14 gennaio, la data entro cui devono essere presentate le liste, per il Movimento è tempo di scegliere i candidati all'Assemblea. Si tengono oggi infatti le Regionarie con il consueto sistema di voto online riservato agli iscritti. Si voterà fino alle 22, mentre altrettanto consuete sono arrivate le polemiche. Come quella sollevata da Claudia Majolo, che denuncia di essere stata "esclusa nuovamente dalle Parlamentarie. Con una mail che invoca l’articolo 5, secondo il quale io sarei sospesa dal Movimento, sospensione che però non mi era mai stata comunicata", ha rivelato. Le contestano una simpatia per Silvio Berlusconi, risalente a 15 anni. 
 

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