Giuseppe Conte (LaPresse)

L'annuncio

Conte punta sui territori per mangiarsi il Pd

Ruggiero Montenegro

Il M5s prova a strutturarsi e riparte dalla base con i gruppi territoriali: "Abbiamo bisogno di voi", dice l'ex premier chiamando a raccolta i militanti. Con parole d'ordine che guardano alla sinistra più radicale

Non più il Movimento liquido della prima ora, quello "biodegradabile" – per dirla con le parole del fondatore Beppe Grillo –, ma un movimento più strutturato e radicato, con un'impostazione che si avvicina a quella dei partiti dei tradizionali. Nascono i gruppi territoriali ed è "una vera rivoluzione organizzativa", si legge sul sito del Movimento. Giuseppe Conte suona la carica. "Abbiamo bisogno di voi", dice chiamando a raccolta gli iscritti, invitandoli a partecipare: "Adesso abbiamo lo strumento concreto". Non si chiamano sezioni, una parola che forse in via di Campo Marzio considerano troppo novecentesca, ma nella sostanza non sembra cambiare molto: saranno gruppi di lavoro, con almeno 30 partecipanti - tanti, secondo il regolamento, devono essere per avviare l'istruttoria per la creazione del gruppo. Ce ne sarà uno anche per gli italiani all'estero.

Nel video con cui viene dato l'annuncio, il capo dei grillini spiega che la politica si fa del basso, che non servono cariche elettive per partecipare e che i militanti sono "le scintille, la forza propulsiva, il cuore pulsante".

Passa anche da qui la nuova fase grillina con l'ex premier che, dopo aver archiviato la stagione dell'uno vale uno, guarda ora a sinistra pur senza mai definirsi di sinistra, e vuole mangiarsi quel che resta del Partito democratico, avvitato nelle discussioni interne, in attesa di un Congresso che rischia di acuire le tensioni piuttosto che rigenerarne l'identità. 

 

E allora ecco che per riuscire nell'impresa, Giuseppe Conte punta sui territori, quelli che un tempo rappresentavano la forza della sinistra tradizionale e dove oggi i dem arrancano. E' lì che il Movimento ha mostrato in questi anni le principali lacune e vuole oggi recuperare. Escludendo gli exploit di Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino - che hanno pagato dazio nelle elezioni successive -, i grillini non hanno mai sfondato nella dimensione locale, una criticità resa evidente dalla discrepanza tra i risultati ottenuti a livello politico e quelli, assai meno positivi, delle contese regionali e comunali.

Anche a questa esigenza proveranno a rispondere questi gruppi, tentando di colmare quel deficit di rappresentanza e di comunicazione tra i vertici del Movimento e la base che spesso gli stessi militanti hanno lamentato. Dopo i Comitati nazionali e quelli tematici, ecco dunque un nuovo tassello del partito secondo l'impostazione contiana. 

Le parole d'ordine e i principali temi che dovranno essere affrontati sono di quelli che piacciono al grande pontiere Goffredo Bettini - giustizia sociale, lotta alle disuguaglianze, tutela del lavoro, dei redditi e della casa - ed è proprio a quell'elettorato che sembra rivolgersi anche in questa occasione il Movimento. Non a caso qualche giorno fa, in occasione della presentezione del libro dello stesso Bettini, Conte l'ha ribadito: "Se prevarranno le sue tesi, sarà facile ritrovarsi".

Intanto meglio portarsi avanti, farsi trovare pronti e magari più forti. D'altra parte, il vento elettotale che ha rianimato il Movimento nelle urne non ha smesso di soffiare. Secondo l'ultimo sondaggio Swg per La7, i grillini sono al 17 per cento, ancora in crescita e soprattutto davanti al Pd, che si ferma al 16 per cento.

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