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editoriali

Il modello Meloní per Zemmour

Redazione

Il sovranista  (acciaccato) spera in un asse con FdI e nell’unione delle destre

I tempi in cui Matteo Salvini, leader della Lega, mandava in sollucchero la destra sovranista francese dopo aver assunto le redini dell’Italia assieme al Movimento 5 stelle sono ormai un ricordo sbiadito. Oggi, a Parigi, nei milieu della droite euroscettica, Salvini è considerato un politico in decadenza e gli occhi sono  puntati sull’altra “star” del sovranismo italiano: Giorgia Meloni. Durante il fine settimana, nel dipartimento del Var (sud-est francese), si è tenuta la prima scuola estiva di Réconquête!, il partito di Éric Zemmour, ex giornalista del Figaro uscito malconcio dalle elezioni presidenziali, che era convinto di vincere, ma anche dalle elezioni legislative, con zero seggi per la sua formazione. E Meloní, come la chiamano i francesi, era sulla bocca di tutti.

 

“La costanza col tempo porta i suoi frutti”, ha dichiarato Éric Zemmour davanti ai suoi sostenitori, indicando a più riprese la leader di Fratelli d’Italia come il “modello” cui ispirarsi per essere stata in grado di riunire le destre. “Zemmour sogna di essere la Giorgia Meloni francese”, ha sottolineato Gauthier Le Bret, giornalista di Cnews, ossia la rete di proprietà di Vincent Bolloré, dove lo scrittore officiava come principe degli opinionisti di destra fino allo scorso anno. Per portare a buon fine il progetto di emulazione della parabola Meloní, Zemmour vorrebbe unire sotto lo stesso tetto l’ala più conservatrice dei Républicains e i delusi del Rassemblement national (Rn), quelli che non hanno alcuna intenzione di assistere alla quarta sconfitta consecutiva di Marine Le Pen nel 2027. Accanto a Zemmour, si sa, c’è Marion Maréchal, la nipotina della presidente Rn e moglie di Vincenzo Sofo, eurodeputato di Fratelli d’Italia. Presto l’alleanza tra i due partiti potrebbe essere rafforzata.

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