Il caso

Salvini pubblica su tutti i social la foto con Meloni, ma lei non la condivide

Simone Canettieri

Scatto dei due leader a Messina. Il capo della Lega posta l'immagine su Fb, Twitter e Instagram. La leader di FdI si limita a un retweet 

È lo scatto di Messina, quello dei sorrisi dopo fiumi di retroscena che li vedono poco sopportarsi l'uno con l'altra. "La migliore risposta alle invenzioni della sinistra su presunte divisioni". Così Giorgia Meloni, con il suo account ufficiale, commenta la foto postata su Facebook, Twitter e Instagram da Matteo Salvini sul loro incontro in Sicilia. Il leader della Lega aveva accompagnato la foto, che li ritrae entrambi sorridenti e con il mare sullo sfondo, con la frase "lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche. Uniti si vince". 

 

La foto viene diffusa alle 14.52 dallo staff comunicazione della Lega. È Salvini dunque che tiene a far sapere a tutti che con Meloni non ci sono problemi, nonostante nei sondaggi Fratelli d'Italia abbia ormai il doppio dei voti e nonostante il tentativo continuo da parte del capo del Carroccio di distinguersi e cercare di sbarrare la strada di Palazzo Chigi all'"amica Giorgia". Ma la dissimulazione in politica, e dunque attraverso i social network, serve a questo.

È curiosa però la reazione di Meloni: non diffonde la foto. Su Facebook la commenta, su Twitter la rilancia, su Instagram non la reposta (e gli preferisce l'abbraccio con il maestro dell'alta pasticceria Igino Massari, che oggi compie 80 anni "Ps: mettici da parte qualche fetta di torta).  Almeno quando sono ormai passate tre ore dallo scatto della pace.

 

 

Una modalità comunicativa già vista fra i due in tante occasioni. A partire dall'ultima campagna elettorale per le comunali a Roma. Ma perché la leader di FdI sembra non essere interessata a mettere a conoscenza i suoi follower di questo incontro con l'alleato in difficoltà? La risposta sta nella domanda. E nei rapporti di forza fra i due. Rapporti che passano ormai anche dalla rete. A parti inverse rispetto al passato. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.