Pensa di essere tornato centrale, nuovamente “capitan Salvini”, ma sta messo peggio del suo compare, Giuseppe Conte, il leader del Movimento due stelle e mezzo. Al governo si mette in conto la possibilità (inverosimile) che l’ex premier possa uscire dall’esecutivo, mentre si esclude che a farlo sia Matteo Salvini. L’atto di forza di Luigi Di Maio ha imbrigliato la Lega. La scissione ha infatti coperto “l’auto commissariamento di velluto”. Questo è quello che dice la base della Lega: “Salvini è stato legato alla sedia. Salvini stesso si sta moderando consapevole del grado di insofferenza nel partito”. Massimiliano Fedriga, Luca Zaia, Giancarlo Giorgetti, nel caso in cui la situazione dovesse precipitare, chiederanno l’immediato “ripristino della democrazia interna” che in questi anni di sbornia è stata congelata. Se non dovesse essere sufficiente si muoveranno in altro modo. Non viene preparato nulla ma non è escluso nulla.
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