resa dei conti

Taverna (M5s): "Non riconosco più Di Maio, sembra Renzi"

Redazione

Il consiglio nazionale del Movimento ha condannato il comportamento del ministro degli Esteri, che però non è stato espulso. Per la vicepresidente grillina l'ex capo politico "guarda al centro. La sua è politica anni Ottanta"

La notte di San Lorenzo, in anticipo di un paio di mesi, si è conclusa con un nulla di fatto: niente stelle cadenti, Luigi Di Maio rimane, per il momento, all’interno del M5s (anche perché una sua espulsione era tecnicamente impossibile). Dopo quattro ore di riunione, dal consiglio nazionale è uscita solo una comunicazione, secca e stringata, di condanna al comportamento del ministro degli Esteri. Questa mattina, sulla Stampa, Paola Taverna, senatrice e vicepresidente del Movimento, fervente contiana, ha rotto lo strano silenzio con cui aveva trattato l’affaire Di Maio “Non lo riconosco più come grillino, non è più il Di Maio dei primi tempi del Movimento”, (quello della protesta in piazza con i Gilet gialli francesi, per intenderci) e continua: “Sembra di sentir parlare Renzi, si comporta come un centrista qualunque”.
  

Per Paola Taverna il problema non è l’espulsione di Di Maio, ma il motivo per cui l’ex capo politico abbia fatto “di tutto per voler uscire. Al momento mi sembra che sia stato lui a dirsi fuori dalla casa che lo ha ospitato per anni e che lui stesso ha contribuito a costruire. Le sue parole non mi hanno provocato rabbia, ma tristezza”. Taverna pensa che di Di Maio possa prendere parte alla creazione di un terzo polo centrista, di cui si sta parlando in questi giorni, “Lo vedrei bene in quell’area, poi sceglierà lui. Se si scusa con la sua comunità si può aprire un dialogo, ma credo che lui abbia già deciso di lasciare il Movimento 5 stelle. Forse sta guardando al centro, si comporta come un centrista”. E aggiunge: “Ci dice che stiamo tornando al vecchio movimento radicale, ma la sua è una politica da anni Ottanta”. 
 

Per Taverna la polemica di Di Maio non nasce dalla contrarietà del Movimento all’invio di nuove armi in Ucraina ma “dal limite dei due mandati. Le sue critiche sono iniziate subito dopo l’annuncio di Giuseppe Conte di voler chiedere alla nostra base un voto per modificarlo o meno”. Da un'eventuale modifica, però, gioverebbe anche Taverna, che altrimenti non potrebbe essere rieletta: “Decideranno gli iscritti. Io sarò sempre a disposizione del Movimento, qualunque cosa accadrà. La politica deve essere al servizio dei cittadini”.

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