Dopo il voto

Il sorpasso di FdI: “Premiato il nostro pregio e difetto, la coerenza”, dice Guido Crosetto

Marianna Rizzini

Il partito di Giorgia Meloni insidia (e conquista) anche le ex roccaforti leghiste del nord. Il fondatore: "Priorità è tenere unito il centrodestra"

Il centrodestra vince a Genova, Palermo e L’Aquila, ma è il dato interno alla coalizione che salta agli occhi: il sorpasso di Fratelli d’Italia sulla Lega, a partire proprio dal Nord (a Genova, Padova e Verona, intanto), sempre più evidente man mano che le proiezioni di voto arrivano. Guido Crosetto, che di FdI è stato fondatore con Giorgia Meloni, individua il motivo del successo “nella serietà di un partito che, fin dai suoi primi giorni di vita, ha sempre avuto come pregio e come difetto la coerenza, cosa riconosciuta da alleati e avversari, anche nel caso recente in cui FdI ha difeso la sua posizione sull’Ucraina non curandosi di sondaggi e schemi precostituiti”.

 

Tuttavia nel campo-alleanze può nascere qualche tensione, visto il “sorpasso”, specie al momento della scelta del futuro leader che dovrà correre nel 2023 (ieri Matteo Salvini ha detto subito che verrà individuato “per le politiche”). Anche Crosetto, per il nome, rimanda al futuro, ma sottolineando che “l’importante è tenere insieme il centrodestra, costruendo un programma all’altezza. Non solo: si è visto, anche se questo è un voto amministrativo, che la coalizione è forte dove si presenta compatta, mentre quando si divide vince il Pd”. L’altro dato di cui tener conto, dice Crosetto, “è la presenza del cosiddetto terzo polo che si candida ad ago della bilancia. Dovrebbe interessare al centrodestra il fatto che ci sia un’area politica che ha come obiettivo quello di cambiare il paese, un paese dove la forza di conservazione è rappresentata dal Pd”.

 

E il referendum fallito e considerato l’altro polo della sconfitta di Salvini? “Era evidente che la gente, in gran parte, non sapesse che cosa votare, come e quando, e che è stato sprecato un appuntamento fondamentale per cambiare il sistema-giustizia. Cosa invece urgentissima che ha grande impatto sugli investimenti. Spero che presto, magari nella prossima legislatura, si affronti la questione una volta per tutte”.

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.