Guido Crosetto (Ansa)

L'intervista

"La parole di Berlusconi sull'Ucraina? Pensa ai sondaggi. FdI sempre coerente". Parla Crosetto

Ruggiero Montenegro

"Un passo indietro. Capisco sia stato per lui un amico vero, ma quando un amico fa una cosa infame glielo si dice. Meloni chieda un nuovo voto sulle armi, è un elemento di chiarezza. Non si può consentire a chi è al governo di portare avanti una linea e poi disconoscerla ogni giorno", dice il fondatore di Fratelli d'Italia

“Mi ha colpito e mi pare sia un bel passo indietro rispetto alle dichiarazioni precedenti. Ma conoscendolo un po' penso sia anche un calcolo dovuto ai sondaggi”. Guido Crosetto non nasconde un certo stupore all'indomani delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull'Ucraina, rispetto a quelle che sono sembrate un attacco a Biden e alla Nato. Ma se da un lato prende le distanze dal Cav., dall' altro il fondatore di Fratelli d'Italia inquadra la questione in una dimensione più “normale”, o forse più locale, elettorale: “Perché alla fine i partiti devono vivere e sopravvivere”.

Ieri sera alla Fiera di Treviglio, durante un'iniziativa di Forza Italia, Silvio Berlusconi se l'è presa con l'occidente: “Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo. Un altro, segretario della Nato, ha detto che l’indipendenza del Donbas non sarebbe mai riconosciuta. Con queste premesse il signor Putin è lontano dal sedersi ad un tavolo”, sono state la parole del Cav, che questa mattina ha provato ad addrizzare il tiro con una nota in cui ha parlato di "affrettata lettura di alcune frasi decontestualizzate", riaffermando allo stesso tempo l'atlantismo forzista.

Ma questa mattina anche la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini si è chiesta se la linea del partito non fosse d'improvviso cambiata. Perchè le dichiarazioni di ieri sono parse in qualche modo una giustificazione dell'invasione. “Ed è proprio questo che mi ha colpito, per quanto io abbia sempre detto di non considerare gli insulti un modo intelligente di portare avanti la diplomazia. Ciò detto parliamo di una libera nazione invasa”, sottolinea Crosetto: “Capisco che sia stato per lui un amico vero, ma quando un amico fa una stupidaggine o una cosa infame glielo dice”, suggerisce ancora.

 

Si finisce così in una situazione in cui, al netto delle correzioni, Fratelli d'Italia risulta l'unico partito attualmente atlantista nel centrodestra. O se non l'unico, almeno il più convinto. “Forza Italia, devo dire, lo è sempre stata. Ma non posso giudicare un comportamento di 20 anni, sulla base di due minuti di parole. Mi auguro che quello di ieri sia soltanto un pezzo di campagna elettorale futura, uno scivolone”. Mentre Meloni invece sull'Ucraina non ha mostrato ambiguità: “La coerenza è quella che ha portato Fratelli d'Italia al 22 per cento. E continuerà su questa strada, anche costasse qualcosa in termini di consenso”, ragiona Crosetto. Un approccio ben diverso da quello dei colleghi di coalizione della Lega, di cui la schizofrenia di Matteo Salvini è ormai da un po' una cifra distintiva. Riproposta anche sull'Ucraina e sul sostegno militare: “Per lui vale la stessa cosa di Berlusconi. Sono tutti in ottica elettorale e il governo sarà sempre più soggetto a questi scossoni. Dopo le amministrative anche il Pd inizerà a dare spallate”, è la previsione. 

Ma intanto c'è chi si è spinto ancora più in là, come il Movimento 5 stelle che chiede - dopo aver accordato il mandato al premier - un nuovo passaggio in Parlamento sulle questoni ucraine. Fratelli d'Italia, da questo punto di vista, nella maggioranza ci starebbe meglio di altri partiti, a quanto pare. Fa bene? “Come sa, sono fuori. Ma se fossi in FdI, chiederei un nuovo voto”. E la motivazione è molto semplice, restiruire agli italiani un "elemento di chiarezza": “Quando tre leader della maggioranza, che assiene fanno il 70 per cento del Parlamento, dicono di essere contrari all'azione del governo, bè un minimo di discussione si potrebbe fare”, è la lettura di Crosetto, che poi si fa più tagliente: “Non si può consentire a chi è al governo di portare avanti una linea e poi disconoscerla ogni giorno come se fosse all'opposzione”.

E si potrebbe aggiungere, nemmeno di nascondersi dietro a sofismi e distinguo, talvolta pure pretestuosi. Armi leggere e pesanti, difensive o offensive: Crosetto, se fosse in Aula cosa voterebbe? “Non ho mai fatto questo tipo di distinzione”, chiosa l'imprenditore, secondo cui la via per la pace è una sola: “La resistenza e la difficoltà nel concludere la guerra da parte dei russi è l'unico modo per far sedere Putin al tavolo”.

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