Cronaca di dimissioni annunciate

Calenda lascia l'Assemblea capitolina. "Non voleva fare come Michetti"

Gianluca De Rosa

Al suo posto arriva il giovane Francesco Carpano. “Carlo non voleva deludere i romani. Ci ha provato ma non è riuscito a essere presente come avrebbe volutoConvinceremo Gualtieri a fare il termovalorizzatore”

Era praticamente il consigliere in congelatore. Da settimana prossima, finalmente, Francesco Carpano, entrerà in Assemblea capitolina. Questa mattina la notizia l’ha data via Twitter direttamente il consigliere dimissionario Carlo Calenda: “Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a Francesco Carpano che ha coordinato il programma della nostra lista". Cronaca di dimissioni annunciate.

La breve avventura di Carlo Calenda in consiglio comunale finisce dunque così: dopo due mesi, con due sole presenze durante le prime sedute d’aula, e una grande polemica sul mancato rispetto del divieto di fumo nel cortiletto della buvette dell’Aula Giulio Cesare (finita comunque con l’”assoluzione” dell’imputato Carlo da parte dell’ufficio di presidenza). Nel pomeriggio la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli ha formalizzato il passaggio e annunciato che alla prossima seduta, giovedì, sarà ratificata la surroga del “giovane e bravissimo Carpano”, come, con un pizzico eccessivo di paternalismo, il leader di Azione appella sempre il suo prossimo sostituto. Carpano, intanto, qualche seduta di consiglio comunale, seppur nei posti riservati al pubblico, l’ha seguita e adesso si preprara finalmente a passare tra gli scranni dei consiglieri. “Sono molto contento, per me è un onore e una grande responsabilità subentrare a Calenda”, dice al Foglio. Almeno lui ha capito perché il leader di Azione è rimasto in consiglio comunale nonostante appena certificata la sconfitta da candidato sindaco avesse annunciato che non sarebbe rimasto in Campidoglio come consigliere? “Sui giornali scrivevano che faceva come Michetti, che non era interessato a Roma e così Carlo nonostante i mille impegni ci ha comunque provato, non voleva deludere i romani, ma come previsto tra il lavoro da europarlamentare e quello da leader non è riuscito a essere presente come avrebbe voluto, la sua scelta è una dimostrazione di grande serietà”.

Il leader di Azione per spiegare l’addio se l’è anche presa con la programmazione dei lavori d’Aula. “Le convocazioni arrivano in modo troppo ravvicinato, così è difficile organizzarsi”. Carpano, probabilmente, subentrerà anche come esponente della lista nelle tre commissioni – Ambiente, Mobilità e Commercio –  scelte da Calenda. Sul da farsi ha già le idee chiare. “Dovremmo far superare a Gualtieri il feticcio del decentramento amministrativo che sulla manutenzione stradale crea disastri incredibili e convincerlo a realizzare un termovalorizzatore per Roma. O ce la faremo noi o ci riusciranno i fatti”.

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