Nicola Zingaretti ed Enrico Letta (Foto dal profilo Fb del presidente del Lazio)

"Meglio della champions"

I giovani di Zinga per un nuovo Pd. Letta: “Con le Agorà vi potete prendere il partito"

Gianluca De Rosa

Ieri sera l'assemblea dem a Roma, con oltre 500 under 30 e le Sardine. "Non aspettate che un capobastone vi prenda come assistente e vi candidi in Parlamento. Alle 100 proposte che avranno più consenso sulla piattaforma daremo seguito. Se siete bravi comunque sarete voi a guidarle e renderle vincenti", dice il segretario 

I “suoi giovani” che, dice, “mi hanno fatto comprendere e affezionare alle istanze della vostra generazione”, li aveva lasciati tra i banchi di Sciences Po, a Parigi. Nicola Zingaretti gliene ha riportati di nuovi, in massa, al circolo Monk, sala da ballo per concerti indie e musica techno a Roma, in zona Portonaccio. Ed Enrico Letta è evidentemente soddisfatto. La sala è gremita. Dentro ci sono più di 500 under 30. Anche la scenografia è costruita per essere accattivante. Nessuna platea. Si parla dal centro, in piedi o al massimo seduti su uno sgabello alto. Più brain storming che convegno. D’altronde questo è il senso delle Agorà democratiche che il segretario ha lanciato nella speranza di rinnovare il partito, di allargare il campo che, ricorda: “È largo non se ci sono più sigle, ma se partecipano più persone”. Questa, qui a Roma, titolo “Next generation Eu, what’s next?”, l’ha organizzata il suo predecessore. Ed è venuta bene. I due oramai s’intendono alla grande. “Mi sono molto divertito – ha scherzato Zingaretti citando un articolo del Foglio – a leggere alcuni giornali in cui c'è scritto che Letta e Zingaretti, un segretario e un ex, vanno d'accordo e non litigano. Mi ha colpito, perché è diventata una notizia il fatto che dei dirigenti politici tirano la baracca dalla stessa parte senza rancori e risentimento”.

 

Mentre Letta, spiegando il senso delle sue Agorà ha ringraziato l’ex segretario. “Quello che ha fatto Nicola in Regione è molto simile a quello che vogliamo fare a livello di centrosinistra. Ho scelto di cambiare pagina rispetto alla mia vita politica precedente, anche in termini di radicalità: le cose sfumate oggi non hanno più senso, la gente pensa che non ci credi più”. Tra il pubblico c’è anche Mattia Santori, accompagnato da Jasmine Corallo – che ha preso le redini del movimento da quando la sardina più nota di Italia è approdata al consiglio comunale di Bologna – e da un altro folto gruppo di sardine. “Zingaretti ci ha chiesto di partecipare e noi abbiamo pensato che era giusto farlo”, spiega.

 

Al microfono ci si alterna. Cinque minuti a testa, con tanto di schermo che segna il tempo. “Un modello fichissimo, meglio di una partita di Champions”, dice Letta che ascolta seduto in mezzo al pubblico. Mentre il suo predecessore appollaiato sullo sgabello fa da presentatore. Poi dopo avere presentato il nuovo ospite, si alza e si va a sedere tra altri due oratori di giornata. Uno è Valerio Carrocci, volto, voce e mente dei cinema in piazza – finanziati anche dalla Regione Lazio di Zinga - e oggi della Sala Troisi. L’altra è la giovane giornalista Cecilia Sala. Oltre a loro gli interventi under 30 riempiono quasi del tutto la scaletta.

 

C’è la giovanissima consigliera del II municipio e responsabile degli enti territoriali Nastassja Habdank, l’attore, tra i personaggi della serie Skam Italia, Pietro Turano (che è anche presidente di Arcigay Roma) e il 31enne Riccardo Sbordoni, portavoce del progetto Enea, oggi assessore alla Cultura del VII muncipio. Fa eccezione il direttore sanitario dello Spallanzani Giuseppe Ippolito che Zingaretti ha fortemente voluto. “Mi sono portato due mascherine e vi ho chiesto di aprire le porte”, scherza sottolineando la grande partecipazione. Quando termina anche lui, finalmente sta al segretario parlare e tirare le somme. “Con le Agorà – dice ai ragazzi – vi potete prendere in mano il partito. Non aspettate che un capobastone vi prenda come assistente e vi candidi in Parlamento. Alle 100 proposte che avranno più consenso sulla piattaforma daremo seguito: a 50 così come sono state formulate, le altre potranno essere leggermente modificate per renderle più attuabili. Se siete bravi comunque sarete voi a guidarle e renderle vincenti. E se la vostra proposta prenderà più voti di tutte le altre, sarà difficile dire che il palamentare lo fa un altro…”.

 

Il segretario dem ha capito, Fedez e il ddl Zan insegnano, che tra i giovani c’è una certa sensibilità sulla diversità e la parità di genere. E ci batte duro. “Valorizzare la diversità è quello che ci rende davvero alternativa dalla destra”. E ancora. "Il nostro Paese è indietro perché è fondamentalmente maschilista. Il nostro spirito va invece oltre i limiti del passato. Non è un caso che per il collegio Roma 1, abbiamo candidato una donna, Cecilia D'Elia (anche lei tra i presenti in sala ndr". Finisce con un Letta gasatissimo. Pugnetto di saluto e foto di rito con Zingaretti, poi, finalmente, per tutti è il momento della birra.

 

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