Foto LaPresse

vita da consiglieri

Marchini, Raggi e Meloni. La classifica degli assenti dell'Assemblea capitolina

Fernando Magliaro

C'è chi il Campidoglio l’ha visto solo (o quasi) in campagna elettorale dimenticandoselo subito dopo essere stato eletto e chi, praticamente, ci mancava solo che ci dormisse dentro

C’è chi il Campidoglio l’ha visto solo (o quasi) in campagna elettorale dimenticandoselo subito dopo essere stato eletto e chi, praticamente, ci mancava solo che ci dormisse dentro. Sono i risultati del monitoraggio delle presenze dei consiglieri comunali eletti nel 2016, parametro meramente quantitativo che non misura la qualità del lavoro ma rende comunque un indice importante sul tempo che gli eletti hanno dedicato alla cosa pubblica. 

 

I tre stakanov

Vince per distacco assoluto la “brandina d’oro”, Francesco Figliomeni di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Consiglio comunale, che risulta essere il più assiduo in assoluto con 2.035 presenze. Il podio dei più presenti è completato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, con 1.985 “timbrature” e dal capogruppo M5s Giuliano Pacetti, medaglia di bronzo con 1.954 presenze. Dal lato opposto, la peggiore performance la registra Alfio Marchini: 78 presenze in cinque anni. 

 

Dati certificati 


Quelli di cui parliamo sono i dati certificati dal segretariato generale del Campidoglio - organo giuridico super partes - e in cui sono riversati sia le presenze alle sedute del Consiglio o delle Commissioni che quelle dell’Ufficio di presidenza o della Conferenza dei presidenti dei gruppi, i due organismi tecnici che regolano il funzionamento delle sedute e l’agenda delle delibera da trattare. I dati partono dalla prima seduta della Consiliatura Raggi - 7 luglio 2016 - e arrivano alla data del 31 agosto 2021, dopo la quale si sono registrate altre tre o quattro sedute di Aula finite più o meno nel vuoto a causa del dissolvimento della maggioranza a supporto di Virginia Raggi.

 

I meno presenti (ma con la tara) 


Accanto al podio dei più presenti, c’è anche quello opposto degli assenti. Oltre ad Alfio Marchini che, persa la corsa a sindaco nel 2016, ha di fatto lasciato la politica romana, c’è una precisazione doverosa per gli altri posti sui meno presenti. I valori assoluti, portano come seconda peggiore proprio il sindaco Virginia Raggi con solo 126 presenze. Poi, terza, Giorgia Meloni con 144 presenze e quarto Stefano Fassina (Sinistra X Roma) con 630 presenze. Tuttavia, va fatta la tara: normalmente il sindaco non si presenta in Aula se non in pochissime occasioni, come può essere il bilancio o provvedimenti di particolare rilievo. Quindi è prassi che le presenze del primo cittadino siano in numero piuttosto esiguo. 


In parallelo, anche per Giorgia Meloni va ovviamente fatta la tara: deputata e leader nazionale di un partito, per altro in crescita, è normale che abbia poche presenze. Discorso analogo per Fassina, leader nazionale del proprio raggruppamento, fra i più assenti come è ovvio e, nonostante questo, con le sue 630 presenze marca un ottimo risultato.


Fatta la tara, possiamo dire che dopo Marchini il più assenteista è il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato, con un passato politico trasversale (Pd, Udc, Pd, Marchini) e ora coinvolto come promotore della lista civica che sostiene il candidato dem Roberto Gualtieri. Onorato si ferma a 1.027 presenze totali. A seguire, toccherebbe al presidente dell’Aula, Marcello De Vito, sul quale però pesa il lungo periodo di sospensione dell’attività politica dovuto al suo coinvolgimento nell’inchiesta “Congiuntura Astrale” della Procura di Roma sul costruttore Luca Parnasi. Di fatto, quindi, la medaglia di bronzo per il minor numero di presenze ai lavori del Campidoglio spetta a Cristina Grancio, la prima grillina a essere stata espulsa dal gruppo e ri-fondatrice del gruppo del Partito socialista in Aula Giulio Cesare. 

 

Chi ci riprova a destra


Molti degli uscenti sono ricandidati: vale per Figliomeni e De Priamo, d Fratelli d’Italia, come per l’altro membro del gruppo dei meloniani, Lavinia Mennuni. Vale per la Lega: sono ricandidati sia il capogruppo uscente, Maurizio Politi (1.497 presenze) che l’ex assessore al Commercio nella Giunta Alemanno, Davide Bordoni (1.582 timbrature).

 

Chi ci riprova a sinistra


A sinistra, non si ricandidano il capogruppo uscente, Giulio Pelonzi (1372 presenze) e Giulio Bugarini (500 presenze ma subentrato dopo le dimissioni di Roberto Giachetti a fine 2018). Per il primo è in palio un posto da assessore o alla guida di qualche partecipata. Per il secondo, oggi capo dello staff elettorale di Gualtieri, in caso di vittoria dem è già pronto lo scranno di capo di gabinetto. Saltate anche le ricandidature di Orlando Corsetti (1.524 presenze) e di Marco Palumbo (1.536 presenze), per quest’ultmo senza una motivazione ufficiale ma per il quale, si dice, abbia pesato il coinvolgimento a latere nella vicenda Concorsopoli di Allumiere. Gli altri uscenti del Pd sono tutti ricandidati: Valeria Baglio (la più presente con 1.757 presenze), Ilaria Piccolo (1.326 presenze), Giulia Tempesta (1.100 presenze) e Giovanni Zannola (1.051 presenze).

 

Gli ex grillini


Due fuoriusciti del Movimento 5 stelle sono ricandidati a sostegno di Roberto Gualtieri e sono Cristina Grancio nel Psi e Simona Ficcardi, in Europa Verde e Ecologista. Un'altra, Maria Agnese Catini (1.495 presenze) si è candidata a sostegno di Monica Lozzi per REvoluzione civica, mentre un'altra, Monica Guerrini (1.370 presenze), come capolista della lista Progetto civico Attiva Roma a sostegno della candidata Margherita Corrado. 

 

I grillini rimasti 


Quasi tutti ricandidati i superfedelissimi del cerchio magico di Virginia Raggi: Giuliano Pacetti (1.954), Annalisa Bernabei (1.704), Angelo Diario (1.638), Sara Seccia (1.562), Carola Penna (1.550), Simona Donati (1.444), Daniele Diaco (1.431), Paolo Ferrara (1.398), Roberto Di Palma (1.337), Maria Teresa Zotta (1.216), Roberto Allegretti (874), Carlo Maria Chiossi (831), Massimo Simonelli (619), Costanza Spampinato (551) e Anna Fumagalli (195), riproveranno a conquistare un seggio in Aula Giulio Cesare per il Movimento 5 stelle e lo faranno insieme a cinque assessori uscenti: Andrea Coia (Commercio), Pietro Calabrese (Mobilità), Linda Meleo (Lavori pubblici), Valentina Vivarelli (Casa) e Veronica Mammì (Scuola). Ci sono anche altri due assessori uscenti ricandidati, ma nella lista civica “Virginia Raggi”: Antonio De Santis (Personale) e Veronica Tasciotti (Sport).

Di più su questi argomenti: