31 giorni con Virginia. La campagna elettorale parallela di Raggi curata dal marito

Gianluca De Rosa

Con un diario quotidiano sui social, Andrea Severini mette a nudo la quotidianità della sindaca di Roma, che cerca la riconferma tra manicaretti ai fornelli e corse sulle scale di casa

Un po’ calendario dell’avvento (in questo caso di una possibile rielezione), un po’ diario di bordo e di famiglia. Una foto e un pensierino al giorno per raccontare la vita dell’instancabile Virginia. Sindaca, candidata, ma anche mamma, cuoca, sportiva e giardiniera. “Un caterpillar”, si legge. L’epopea di una donna moderna, si intende. 

 

 

Il microblog su Facebook si chiama “31 giorni con Virginia”, dove i 31 giorni sono quelli che vanno dal 3 settembre al 3 ottobre, l’ultimo estenuante mese di campagna elettorale a Roma. Lo cura Andrea Severini, fan numero uno e marito della sindaca. Anima fedele e verace del M5s nella Capitale, animale da social network sempre pronto a difendere la prima cittadina nei più remoti anfratti di Facebook. Mesi fa per dare l’idea della forza instancabile di Virginia pubblicava sul suo profilo tristi foto di cene solitarie e riscaldate in attesa di una sindaca (e moglie) che non rincasa mai prima della mezzanotte. Qualcuno ironizzo sullo squallore e la tristezza dello scatto, mentre nello staff della comunicazione della prima cittadina devono aver notato che il post aveva suscitato reazioni diverse, ma comunque, in generale, una certa attenzione. E così deve essere venuta l’idea: “Ma perché no, facciamo un blog elettorale in versione domestica?”. Ecco fatto.

 

 

L’intento d’altronde è esplicito sin dal primo post scritto da Severini: “31 giorni alle elezioni, questa pagina racconterà con foto inedite, video e considerazioni, la volata finale per la riconferma di Virginia Raggi a sindaco di Roma”.

 

Dentro c’è davvero di tutto. Al “Day 2”, per esempio, c’è la foto della sindaca che vestita da jogging corre come una forsennata per le scale. Ha sbroccato? No la Raggi si allena. Il perché lo spiega subito il marito: “Dice che si deve preparare per la maratona di Roma, per il 19 Settembre, lo ha promesso a Zazzaroni, direttore del Corriere dello sport, almeno 10 km altrimenti non vale”. Resta la stranezza. Ma perché corre per le scale? Nel post di due giorni dopo Severini lascia cadere tra le righe una risposta. “Le scale, le stesse usate per allenarsi perché fuori sarebbe troppo complicato, visto il regime di tutela che lo stato le consiglia”. E qui spunta subito un’altra Virginia, quella guerriera, #atestalata contro Casamonica, Spada e chi per loro

 

 

I post della pagina seguono tutti lo stesso schema: sono un mix di ammicanti racconti di vita familiare, propaganda elettorale paraistituzionale, considerazioni, sempre e assolutamente estasiate di Severini sulla sua Lei. Un continuo confronto tra l’eccezionalità della sindaca e la genuina mediocrità del marito. Quando Severini la vede correre per le scale, ad esempio, è turbato. Mancano poche ore all’incontro che la sindaca deve fare con Roberto Gualtieri al festival del Fatto quotidiano: “Ma che fai non ti prepari per il confronto?”, chiede. Quindi risposta spiazzante e le considerazioni incantate del marito: “Sono pronta e carica. Non sei agitata? Sorride. Poi penso a me alla mia vita, in questi 5 anni mi è capitato spesso, anche nel mio lavoro quotidiano, di avere dei giorni con un po’ di ansia per una riunione, per un evento nuovo per una cosa importante, spesso per farmi passare la paura penso a come affronta Virginia le cose e mi passa tutto”. E ancora. “Io mi alzo, lei va a dormire, notte insonne, non so come faccia, un caterpillar”. Eppure questa tensione, questo lavoro continuo in qualche modo andrà anche sfogato. Ma Severini spiega tutto, anche questo.  “Molto spesso – racconta – quando torna la notte la sento trafficare sul balcone per prendersi cura delle piante, anche se dice sempre di avere il pollice nero. È un modo per scaricare la tensione accumulata in giornata”. E questo marito fa quasi tenerezza, sempre solo, ma sempre in ammirazione di sua moglie. “Vi chiederete che mangia, ma la domanda vera è mangia?”.

 

 

Una donna straordinaria certo, ma spesso assente. Ma quando c’è, ci dice Severini, cucina persino: “Tornati dal mare, dopo un weekend con Matteo, abbracciamo finalmente Virginia. Finalmente una cena insieme dopo tanti giorni. Dalle scale arriva un buon profumino. Virginia sta cucinando, mi accoglie minacciandomi con un utensile da cucina, tutto normale, dimostra così il suo amore”. Ma sarà davvero brava anche ai fornelli? La prima risposta non sembra positiva: “La cena prevede zucca ripassata e udite udite Philadephia, un’accoppiata che farebbe rabbrividire Chef Rubio con espressioni tipo: Ma che stai a fa? Lassa perde”. Eppure conclude Severini: “Alla fine risulta gradevole e buona, per me è SI”. E le scenette di vita familiare proseguono così. Con questo padre e questo figlio sempre in attesa della donna che amano di più. Come quando pranzando guardano il confronto con Gualtieri. E persino il figlio della sindaca si indigna: “Papà perché questo signore dice cose non vere sulla mamma? Lo capirai più avanti amore”.