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Misiani (Pd): "Tassa di successione? Salvini spieghi perché difende i milionari al posto dei giovani"

"La linea Letta è di giustizia sociale e va nella direzione dell'Europa", dice il senatore Dem. E sulla questione Orlando: "Polemiche eccessive, è la Lega a voler sbloccare i licenziamenti"

Roberta Benvenuto

Nessun passo indietro sulla tassa di successione, difesa del ministro Orlando e fiducia alla tenuta della maggioranza. "Non ho dubbi", dichiara Antonio Misiani all'uscita di Palazzo Madama. "La linea di battaglia di Letta mi piace, è di giustizia sociale e guarda ai giovani di questo paese: mi sembra un punto di grande buonsenso, per ripartire dopo questa pandemia". Anche con proposte invise allo stesso Draghi: "La tassa di successione? Non è una patrimoniale", puntualizza il senatore del Pd. "Va nella stessa direzione di quanto stanno facendo tanti altri paesi europei. La normativa in materia in Italia è deficitaria e questo intervento intaccherebbe solo il percentile più ricco della popolazione: Salvini dovrà spiegare perché difende poche centinaia di multimilionari e abbandona centinaia di migliaia di ragazzi".

 

Poi sulla questione Orlando, e la cessazione del blocco dei licenziamenti a partire dal 30 giugno: " Polemiche eccessive", taglia corto Misiani. "Più onestà intellettuale anche da parte di Confindustria avrebbe portato a riconoscere che nel decreto in emanazione ci sono tra 5 e 6 miliardi di euro di incentivi per aiutare le imprese a mantenere l'occupazione e assumere dipendenti. Al di là dello sblocco graduale dei licenziamenti: deve essere chiaro che la Lega è per licenziare il prima possibile, mentre il Partito democratico ha un'altra posizione. Che è quella del ministro Orlando". Quindi il governo Draghi procede senza attriti? "Non penso che questa maggioranza sia a rischio logoramento. Ci siamo presi l'impegno in nome dell'unità nazionale: la dialettica è giusta, ma noi non siamo la Lega ed è giusto che gli elettori lo sappiano".