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Fassina: "La sinistra è rimasta confinata alla rappresentanza del lavoro dipendente"

"C'è un deficit strutturale, perché la sinistra fa fatica a riconoscere che oggi c'è un enorme sfruttamento tra le partite Iva e il lavoro autonomo"

Francesco Cocco

Mentre si moltiplicano le proteste di ristoratori, commercianti, Partite Iva, costretti in questa lunga fase di pandemia a non lavorare, emerge la difficoltà della sinistra nel rappresentare istanze che così rischiano di essere lasciate alla destra, anche estrema. 

 

Stefano Fassina, deputato ed esponente della Sinistra italiana, rivendica di aver partecipato alla manifestazione degli ambulanti a Piazza Venezia due settimane fa. Riconosce tuttavia che a sinistra "c'è un deficit strutturale, perché la sinistra è rimasta confinata alla rappresentanza del lavoro dipendente e fa fatica a riconoscere che oggi c'è un enorme sfruttamento tra le partite iva e il lavoro autonomo"

 

 

Aggiunge che a sinistra "serve il riconoscimento che lì c'è una parte importante del mondo produttivo del paese, di aver fatto errori, ad esempio sulla Direttiva Bolkestein, nel trattare tutto quel mondo con una scarsa sensibilità alla sua dimensione sociale". Non solo. Bisogna riconoscere, dice Fassina, "che c'è una evasione di sopravvivenza".