Prigionieri della loro retorica, i sovranisti non toccano palla nella crisi
Conte poteva cadere ma Salvini non ha nemmeno tentato di spingerlo. “Dovevamo proporre un patto a Renzi”
Scena numero uno. Lunedì 18 gennaio, quattro giorni fa. Montecitorio. Esterno giorno d’una svogliatissima crisi di governo. I leghisti sfumacchiano nervosamente in cortile, disegnano capricciosi semicerchi e repentine diagonali. Sentono di non essere in partita. Anzi di non aver nemmeno incominciato a giocarla. “Meloni sbaglia a chiedere le elezioni”, dice uno di loro, Lorenzo Fontana, che della Lega è il vicesegretario. “Questa non è politica. Così ricompatta la maggioranza e basta”.
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- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.