Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

Giarrusso: "Il mio no potrebbe diventare sì, aspetto segnali da Conte"

Simone Canettieri e Carmelo Caruso

Nel day after, il senatore del gruppo misto detta le sue condizioni per un rientro in maggioranza. Tema numero uno: "La lotta alla mafia"

Michele Mario Giarrusso, ex M5s, ieri ha sorpreso tutti e ha votato no. Tutti i grillini che contano - da Di Maio a D'Incà - hanno provato a farlo ragionare. "Ma io sono da sei mesi che voto contro, potevano pensarci prima". Ma il giorno dopo il grande strappo ecco che il voto Giarrusso diventa come la mano di Mario Brega: ah signo', sta mano po' esse piuma come po' esse fero.

 

Allora Giarrusso, ci detti le sue condizioni per entrare in maggioranza. "I temi, prima i temi". Ma quali, ci spieghi. "La mafia: stiamo buttando 209 miliardi di euro del Recovery in un secchio bucato". Immagine suggestiva, continui. "Voglio parole chiare a favore delle imprese che vengono taglieggiate e depredate in questo periodo di pandemia". Ma Conte in Aula proprio per sedurla ha aggiunto nella replica un chiaro riferimento a lei e alla lotta alla mafia: non le è bastato? "Ha citato Borsellino: un eroe morto. Troppo facile, bisogna aiutare i vivi che lottano. Di loro solo Giarrusso se ne occupa". Il suo impegno è vitale per la maggioranza: rientri, glielo ha chiesto anche Casalino. "Lo conosco da quando lavorava con Messora: è un uomo intelligente. Vediamo. Attendo segnali, la legislatura è lunga e, se non mi sbaglio, siamo solo a metà".

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