L'intervista
La paura degli attentati e quella del Covid. Parla Marco Minniti
Il virus e l’islamismo. “Il coronavirus porta a una distrazione politica e strategica. Vienna ne è l’esempio”, ci dice l'ex ministro dell'Interno
Teme una cosa, Marco Minniti, ovvero che ci sia in Europa “una distrazione politico-strategica” nei confronti del terrorismo islamista. Perché “il Covid ha cambiato radicalmente la valutazione delle priorità. È nelle cose. Ma non tutto ciò che è nelle cose significa che sia giusto”. Ed esperienza d’altra parte ne ha da vendere, Minniti. Si trovava al governo nel 2015 ai tempi del Bataclan. Prima con le deleghe ai servizi, poi alla guida del ministero dell’Interno, fino al 2018, durante tutta la fase più acuta di quella sanguinosa sfida dell’Isis “che l’Italia ha passato indenne non grazie alla buona sorte ma alla sua esperienza nella lotta al terrorismo interno”.
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- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.