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I leghisti dicono oscenità, i grillini si dividono: bentornata politica

David Allegranti

Il Pd alla ricerca della natura del M5s spaccato in correnti, mentre la Rai torna a occuparsi di nomine. La vecchia normalità

Roma. L’emergenza sanitaria vacilla, i dati a tratti migliorano, ma non te ne accorgi perché te lo dice l’Oms o il comitato tecnico-scientifico e tutto l’ordine sacerdotale. No, te ne accorgi perché sono ricominciati i rutti, c’è il deputato leghista Alessandro Pagano che dà della “neo-terrorista” a Silvia Romano; le opposizioni – Lega, Fratelli d’Italia – fanno ostruzionismo, e ancora non ci sono i decreti da convertire in legge, figuriamoci quando arriveranno in aula che cosa s’inventeranno; il Pd riacquista centralità sui giornali con l’abbrivio di movimenti anti-beppecontiani, malesseri e malumori indirizzati alla presidenza del consiglio dopo settimane intere di autocompiaciuta benevolenza.

 

Insomma, bentornata politica (si fa per dire). Ancora nessuno nel Pd agita la parola magica, congresso, perché tutto è sospeso in attesa del 2021 (il 2020 è semplicemente andato, va da sé), ma intanto c’è chi si prepara. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, due giorni fa ha pubblicato un libro che sarebbe dovuto uscire due mesi fa: “La destra si può battere. Dall’Emilia Romagna all’Italia, idee per un paese migliore” (Piemme). Come sanno i più avveduti, quando i politici pubblicano libri – specie quelli con le “idee per il paese” – è perché stanno per iniziare un lungo tour di presentazioni che sfocia sempre in una candidatura. Ne sa qualcosa un maestro di questa arte, Matteo Renzi, che per l’appunto il 28 maggio uscirà con il suo “La mossa del cavallo” (Marsilio). Giuseppe (Conte) stai sereno. C’è il problema adesso che non si possono fare i comizi e non si possono stringere le mani e non si possono abbracciare i lettori elettori, quindi niente piazze, niente sale congressi e niente librerie da riempire; anche per questo serviranno idee, perché, appunto, è tornata la politica. E si vede.

  

Non soltanto perché Conte ha annunciato che stavolta non ci sarà un dpcm ma un decreto-legge, dunque parlamentarizzando la crisi sanitaria senza saltare Camera e Senato. E’ che le cose proprio stanno tornando alla normalità (non la cosiddetta nuova normalità, ma quella di un tempo): magari ci vorranno anni per smaltire il virus, come suggeriscono alcuni esperti, ma intanto si sono sbloccate le nomine in Rai: Mario Orfeo va alla direzione del Tg3, mentre Franco Di Mare alla direzione di Rai3.

  

Persino il M5s ha ritrovato il suo momento: sono ricominciate le scissioni. Due giorni fa Alice Salvatore, vicina a Beppe Grillo e donna di punta del M5s in Liguria, capogruppo in consiglio regionale, candidata alle ultime regionali, ha lasciato i grillini e ha fondato il suo movimento, “Il buonsenso”. “Il M5s è diventato solo un brand, un contenitore, che va in deroga ai suoi contenuti rimanendo vuoto”, ha detto Salvatore, che fino a poche settimane fa era la candidata del M5s (prima che gli elettori votassero su Rousseau per l’alleanza con il Pd in Liguria). Ma, se vogliamo, l’apoteosi del ritorno della politica (sempre si fa per dire) sono i pezzi sui giornali sulle correnti del M5s, con da una parte Roberto Fico, dall’altra Alessandro Di Battista e in mezzo Conte a cercare di non cedere alle pressioni dei dimaiani. Ma soprattutto c’è la sinistra del Pd che è tornata a strizzare l’occhiolino ai Cinque stelle: “Io ho rispetto del travaglio interno al M5s, ma è giunto il momento che faccia piena chiarezza sulla sua natura politica. C’è una destra e c’è una sinistra”, ha detto il ministro del Sud Peppe Provenzano a Rep. Evidentemente dieci anni di grillismo non sono stati sufficienti a fare “piena chiarezza” e servono ulteriori approfondimenti (o interlocuzioni, magari).

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.