Clemente Mastella (foto LaPresse)

Come Clemente Mastella potrebbe dare una mano a De Luca

David Allegranti

“Non voterò un candidato presidente della Lega”, ci dice l’ex dc. Sosterrà il governatore uscente? “Al momento sono contro l’arroganza di Salvini”

Roma. Una parte del suo partito non vuole ricandidarlo. Raccontano che persino Nicola Zingaretti si stia spendendo per trovare un accordo con i Cinque stelle. Ma Vincenzo De Luca, governatore uscente della Regione Campania, potrebbe trovare un aiuto – più o meno diretto – in Clemente Mastella, che pochi giorni fa si è dimesso da sindaco di Benevento.

L’ex ministro della Giustizia, molto attivo in regione, è pronto a far campagna contro la Lega, che punta sul Mezzogiorno. Il centrodestra deve ancora scegliere chi far scendere in campo, si parla di Stefano Caldoro (che però non piace a Salvini, che vuole “nomi nuovi”), ma anche di Gennaro Sangiuliano. “Di certo non voterò un candidato presidente della Lega”, dice Mastella al Foglio. Circola anche voce di una lista trasversale a sostegno di De Luca. Ma, chiediamo all’ex ministro, potrebbe farne parte anche Mastella?

“A ora sono contro l’arroganza della Lega”, risponde.

Laddove la chiave sta tutta in quel “a ora”, naturalmente. “La Lega mi ha stufato”, dice Mastella.

 

“Mi ha stufato la sua arroganza. Tra i segretari regionali del Sud non ce n’è uno di qui. Sono tutti del Nord. E’ incredibile ma questo dà il senso della loro idea di conquista. Se poi ci aggiungiamo che, insieme all’invasione, al Sud ci sono pure i collaborazionisti, come un tempo in Francia c’era Pétain, allora tutto si tiene. Io però ho la mia dignità, con Salvini non ci siamo mai trovati”.

Eppure la moglie Sandra Lonardo, senatrice di Forza Italia, ha votato contro il processo a Matteo Salvini.

“Eccerto! Noi siamo persone perbene. Mia moglie non si è alzata in piedi come Casini ma ha votato a favore di Salvini. Io le avrei mandato un mazzo di fiori, invece non ha detto niente. Anzi, in Comune è venuto a rompere le scatole a me. Ma noi, lo ripeto, siamo persone perbene. Lui non ce lo riconosce, ma la mia dignità non la spreco con uno come Salvini”. In più, aggiunge Mastella, “non ci piace il giustizialismo. Quindi anche se Salvini è il mio peggior nemico, difendo anche il diritto di uno che si comporta come lui. Per questo mia moglie ha votato contro”.

 

Ma neanche una telefonata? “Non si è fatto proprio sentire. Ma io l’ho visto al Senato, eh, fa così: arriva, entra, non saluta nessuno. Con Bossi invece era tutta un’altra storia. Con lui mi ci trovavo bene anche se c’era uno scontro fra Nord e Sud. Abbiamo pure cantato a Sanremo, facemmo ascolti da record… Lui cantava in napoletano, io sulle note di ‘Roma nun fa la stupida stasera’. C’era una forma di antagonismo territoriale, adesso Salvini vuole conquistare il Sud come se fossero le Gallie. Eh no!”. Mastella insomma vuole fermare in tutti i modi “l’invasore” leghista. Questo potrebbe dare una mano appunto a De Luca, anche solo indirettamente. Nel Pd infatti c’è chi non vede l’ora di fermare la corsa del governatore uscente. Il M5s neanche si pone il problema: con De Luca nessun accordo. Lo dice anche Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa, : “Il ‘no’ a De Luca rimane, questo è certo. Ma, stiamo mettendo sul tavolo le tematiche. Poi, se su queste tematiche si uniranno a noi altre forze politiche, dato che mi auguro tante liste civiche di persone che hanno fatto un percorso serio e civico sul territorio, sicuramente le porte saranno aperte per tutti”. Il Movimento 5 stelle, dice Tofalo, “presenterà il suo candidato, ma, soprattutto, presenterà il suo programma per provare a cambiare, davvero, la Campania”. Il M5s non è l’unico a mettere veti su De Luca. C’è anche il movimento di Luigi de Magistris, per il quale serve un candidato “credibile, che superi la vetustà del Caldoro-De Luca, aprendo un fronte anche ai movimenti, alle reti civiche, alle associazioni”. Tutto pur di fermare Salvini, insomma.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.