Stefano Parisi (LaPresse)

Una nuova casa per un futuro non truce. Parisi aderisce all'appello del Foglio

Stefano Parisi

“Il centrodestra non c’è più, c’è una destra sempre più lontana con la quale si possono vincere le elezioni ma non governare”

Al direttore - Serve ricostruire una casa per tutti coloro che sanno che non c’è un futuro con Salvini, che non credono nella vecchia sinistra di Zingaretti, pavida, ideologica e verbosa e nella nuova sinistra dei 5 stelle ignorante, giustizialista ed eversiva. Questa casa ci sarà, prima o poi qualcuno la costruirà. E allora avremo di nuovo una prospettiva di benessere e forza, potremo di nuovo vivere in un paese che ci offrirà opportunità e solidarietà, modernità e cura per le nostre tradizioni. Un paese coeso che ritrovi la propria direzione oggi persa. Succederà. Qualcuno di noi ci sta lavorando da tempo, consapevole che non si tratta di fare cartelli elettorali ma di ricostruire il pensiero liberale, popolare e riformista, costruire un’offerta politica in grado di conquistare la fiducia di tanti italiani desiderosi di poter votare per qualcuno e non contro qualcuno. Una classe dirigente rinnovata, capace di rimettere insieme comunità e persone, che senta l’urgenza di fermare il cammino dell’Italia verso il baratro. Sì, il baratro della fine dello stato di diritto, dell’estromissione dalla comunità internazionale, della crescita del debito senza sviluppo, del sud dimenticato, della sanità devastata da un welfare saltato. Tutti coloro che credono in questa necessità possono dare una mano. Anche chi, con il suo immobilismo, è stato la causa del successo di Salvini può essere utile se, ricredendosi, non ostacolasse più il lavoro di tanti. Non so se Silvio Berlusconi abbia davvero intenzione di aiutare la costruzione di questa nuova casa. Se fosse vero sarebbe sicuramente un dato positivo. Il suo elettorato darebbe un indubbio aiuto a questo lavoro. Le reazioni ironiche e sprezzanti all’iniziativa di Berlusconi vengono da quegli ambienti della vecchia e della nuova sinistra che con la loro retorica del politicamente corretto sono il vero carburante del motore della propaganda di Salvini. Sinceramente non ci interessano.

   

Qualcuno è scettico? Lo sono anche io che ho trovato in questi anni in Berlusconi e nei suoi di Forza Italia il principale ostacolo a qualunque rinnovamento. Ma oggi dobbiamo lavorare senza rancori. Già dalle prossime settimane si capirà. Però, per costruire questa casa servono fondamenta solide, obiettivi chiari: il centrodestra non c’è più, c’è una destra sempre più lontana dai nostri valori, con la quale si possono vincere le elezioni ma non governare. Quella destra aspira a fare da sola senza allearsi con un’area moderata petulante. Molti dirigenti di Forza Italia, sia lealisti che scissionisti, aspirano a una funzione gregaria in quella coalizione. Altri in Forza Italia si sentono autonomi da Salvini. Bene. La nuova casa deve avere l’ambizione di guidare il governo del paese perché torni forte nel mondo. Certo, Berlusconi ha davanti a sé una grande responsabilità: può essere d’aiuto in questo lavoro mettendo a disposizione il suo consenso popolare, o ostacolarlo continuando con un’azione di interdizione di qualunque iniziativa dovesse essere presa. Nel primo caso potrà compiere una storia politica straordinaria, nel secondo caso si macchierebbe della responsabilità di aver consegnato il suo patrimonio politico nelle mani di leader mediatici che stanno togliendo il futuro ai nostri giovani.

  

Ma quella casa qualcuno prima o poi la costruirà. Con o senza Berlusconi.

  

Stefano Parisi

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