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I cacciatori di teste per finanziare i candidati al tempo dell'antipolitica

David Allegranti

"Ti Candido" cerca personalità meritevoli di essere seguite e finanziate in una campagna elettorale

Roma. In America i talent scout di politici sconosciuti ma potenzialmente vincenti vanno molto di moda. Specie dopo che Justice Democrats, comitato progressista che fa scouting in giro per il paese, ha scovato Alexandria Ocasio-Cortez, eletta alle ultime elezioni di midterm in Parlamento. Questi comitati che cosa fanno? Cercano candidati meritevoli di essere seguiti e finanziati in una campagna elettorale. Adesso c’è chi vorrebbe ripetere l’esperimento, ormai in America già rodato ampiamente, anche in Italia. “‘Ti Candido' nasce con uno scopo ben preciso: sostenere profili credibili, candidature radicate, idee dirompenti. Profili nuovi che facendo politica sappiano rispondere a bisogni concreti, con competenza, ma senza perdere un orizzonte ideale. Non candidati solisti, sì a candidature espressione di comunità che si battono per la giustizia sociale, espressione di alleanze sociali e coalizioni civiche territoriali, che abbiamo o meno una tessera di partito in tasca”.

Nell’epoca delle abolizioni indistinte – come quella del finanziamento pubblico – si cercano insomma altre vie per sostenere i candidati. Da qui il progetto Ti Candido: “‘Ti candido' rappresenta un paradosso: in un paese democratico il finanziamento della politica dovrebbe essere pubblico, per evitare che in politica contino solo i ricchi o posizioni di rendita. Questa anomalia va sanata”, spiegano gli organizzatori, che naturalmente non sostengono chiunque ma quei candidati con i quali condividono gli stessi valori, tendenzialmente progressisti: “Uguaglianza, redditi più alti e lavoro più stabile, un sistema di tassazione giusto, lotta all’evasione, più redistribuzione, più servizi e diritti sociali (istruzione, casa, cura, trasporto e infanzia), più accoglienza, nessuna discriminazione di genere o di orientamento sessuale, più democrazia e diritti nei luoghi di lavoro, lotta alla criminalità organizzata, più investimenti pubblici per creare sviluppo e innovazione, transizione ecologica dell’economia e degli eco-sistemi urbani”. 

 

Il gruppo fondatore è composto da Mattia Diletti, professore di Scienze Politiche alla Sapienza di Roma, Davide Agazzi (gabinetto del sindaco Beppe Sala, direttivo Action Aid), Michele D’Alena (Rena, oggi lavora a Bologna nell’Urban Center), Elena Ostanel (accademica di Padova, ha lavorato sulla lista civica di Padova), Lidia Marongiu (esperta di comunicazione di Ravenna), Fabio Malagnino, Angelica Villa (ex Pd di Milano). Come primo obiettivo, i fondatori di “Ti Candido” vogliono raccogliere più di 25 mila euro per sostenere alcuni candidati a partire dalle prossime elezioni amministrative. “Il 14 aprile – dice Diletti al Foglio – facciamo un primo incontro nazionale a Bologna fra chi si è candidato a essere sostenuto e finanziato, e noi. Ci sarà un primo brainstorming, per tutti, sull’organizzazione delle loro campagne elettorali. Poi ne sceglieremo 5, in piccoli comuni, a cui daremo i soldi”. Se il progetto andrà in porto, come gli organizzatori sperano, “Ti Candido” passerà alla fase successiva: trovare candidati per le future elezioni politiche. 

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.