Da sinistra Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini (foto LaPresse)

Esclusivo! Maurizio Milani infiltrato a cena con Di Maio e Salvini

Maurizio Milani

“Perché bucare le Alpi se ci sono gli aerei?”. E poi: Giggino preferisce Matteo a Dibba da Puerto Escondido

In questo momento sono a cena da solo al ristorante “I quattro orsi” di via Antonio Pigafetta a Roma. Entra Di Maio e fa: “Vedo che è solo come un cane delle Murge, posso sedermi qui con alcuni amici?”. Io: “Prego! Piacere mio!”.

Entrano e si accomodano Salvini e il presidente Conte. Io dico di essere disoccupato. Licenziato dalla PA oggi. Conte molto sensibile fa: “Motivo se permette?”. Io: “Mi baciavo in ufficio con una mia collega sposata”. Conte: “Non è motivo sufficiente”. Salvini: “Per me neanche”. Poi mi coinvolgono nei loro ragionamenti. Io gli do ragione su tutto.

 

Eccoli: F-35 non si comprano più e paghiamo la penale di 50 miliardi. La Tav non si fa più; Salvini si alza e fa finta di non sentire. Io: “Ministro Matteo (scusi)...”. Lui: “No! No! Va bene Matteo”. Io: “Non vogliono più fare la Tav”. Salvini: “Sono d’accordo, è un’opera inutile, da quando i fratelli Wright e un certo Parker hanno inventato gli aerei, che motivo abbiamo di bucare le Alpi. Però non posso dirlo”. Di Maio: “Salvini è d’accordo con noi su tutto: chiudere l’Ilva, minibot, sforare il deficit, uscire dall’euro, allearci con Putin. Siamo d’accordo anche di bloccare i camion che partono dal Senegal via deserto per poi sappiamo… Non sono mai andato d’accordo con una persona così bene. Nemmeno con Di Battista che è a Puerto Escondido a parlare di chilometro zero. In pratica a prendere in giro i produttori di caffè. Cosa fanno? Se lo bevono tutto loro? Dovrebbero berne 130.000 tazzine al giorno”.

 

Io: “E il nostro parmigiano”. Conte: “Ma siamo matti se non lo buttiamo per il pianeta sai quanto dovremo consumarne a testa?”. Io: “Un chilo al giorno”. Interviene il cameriere: “Scusate gentili ministri ma se lo spread va a 5.000?”. Salvini: “Non c’è problema! Lei quanti risparmi in Cct e Titoli di stato ha?”. Cameriere: “100.000 euro esatti”. Salvini: “Bene diventano dalla sera alla mattina 200 euro”. Interviene Di Maio che fa al cameriere: “Sta bene questo disoccupato grande obeso (che sarei io). Lui non ha niente e quindi non perde niente. Anzi come contributo per non aver combinato niente nella sua vita le diamo 950 euro al mese per trent’anni”. Io: “Vi ringrazio tutti e tre per le bellissime parole”.

 

In quel momento telefona Stoltenberg segretario generale Nato. Chiama Conte che passa il telefono a Salvini che dice: “Sì bello mio è ufficiale usciamo dalla Nato”. Io: “Bravi appoggiamo la Russia”. E Conte più calmo: “Io inizierei prima a uscire dall’Unesco”. Salvini e Di Maio: “No! No! No! No! Fuori dal Patto atlantico. Sì ai sommergibili nucleari però fatti dalla Breda ferroviaria a Varese (10 chilometri), ma per comodità diciamo così.

Prima di salutarci Salvini mi fa: lei cosa vota. Io: “Maria Elena Boschi”. Conte: “Bravo, non mi piacciono gli yes man”. Salvini: “Bravo, mica possiamo arrivare al cento per cento”. Di Maio: “Forse la voto anch’io. La amo!”.