Lapresse/Andrea Di Grazia

Musumeci vince in Sicilia. E il Movimento 5 stelle parla di brogli

Redazione

Il candidato di centrodestra si avvicina al 40 per cento. Cancelleri e Di Maio: "Una vittoria contaminata dagli impresentabili"

Prosegue lo spoglio delle schede elettorali in Sicilia, ormai quasi al termine, e man mano che si contano i voti diventa sempre più certa la vittoria di Nello Musumeci, il candidato del centro destra, che va verso il 40 per cento delle preferenze. Resta dietro di circa cinque punti il candidato 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, che a conti fatti non raggiunge il 35 per cento. 

"Il centrodestra si ricompone e apre la strada a un appuntamento politico importante – ha commentato il neo governatore siciliano – che nella prossima primavera dovrà dare un governo degno di questo nome. Questo esperimento, questo laboratorio siciliano, felicemente riuscito potrà rappresentare un paradigma per guardare al futuro dell'Italia con ragionevole ottimismo". E mentre tutto il centrodestra si complimenta con Musumeci, Cancelleri fa sapere in conferenza stampa di non voler telefonare il suo avversario: "Non ho chiamato e non chiamerò Nello Musumeci. Altrimenti dovrei chiamare tutti coloro che sono i veri vincitori: i Genovese, i Cuffaro e tutti gli altri. Una vittoria contaminata dagli impresentabili e dalla complicità dei media nazionali che non hanno mai parlato degli impresentabili". 

  

Sulla stessa linea non è tardato ad arrivare il commento di Luigi Di Maio: "Noi abbiamo il voto libero, il voto pulito, consapevole, il voto bello. Gli altri vincono ma grazie all'Udc che sosteneva Crocetta, grazie ai voti degli impresentabili e a bambini prodigio che riescono a ottenere 20mila voti dal nulla. E' una vittoria infangata dagli impresentabili". Già durante gli spogli, nel pomeriggio, dall'entourage di Cancelleri si metteva in discussione la validità delle operazioni di voto. "Queste elezioni saranno ricordate come quelle dei grandi brogli", denunciava Manlio Di Stefano del Movimento 5 stelle. Da Caltanissetta, nella sede del comitato elettorale dove i grillini hanno seguito lo spoglio, Di Stefano gridava al complotto: "Se non abbiamo vinto, nonostante il brevissimo distacco dalla coalizione di centrodestra, è per via degli impresentabili. Siamo Davide contro Golia". E ritirava fuori la questione dell'Osce, l'organizzazione di Ginevra che si occupa di vigilare sulla correttezza del voto: "Preoccupa molto la notizia del ritiro di 100 presidenti di seggio nella provincia di Catania, alcune voci dicono che siano legate a pressioni ricevute negli ultimi giorni. Questo dimostra che le nostre richieste di vigilanza dell'Osce fossero fondate". Senza escludere la possibilità di richiedere un secondo controllo delle schede: "Il riconteggio è una delle opzioni che ci sono. Prima vediamo di quanto sarà lo scarto e poi valuteremo, deciderà Cancelleri". 

    

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