Matteo Renzi (foto LaPresse)

Dietro alla contesa per Rcs c'è sempre Renzi, dice il Fatto. Un tic

Redazione
L'automatismo del giornale di Travaglio, contro Cairo, Bonomi e la politica.

C’è un regista occulto – e non lo sapevamo – dietro a un’altra contesa editoriale, dopo la fusione Stampa-Repubblica-SecoloXIX, che cambierà per sempre la stampa italiana. Il burattinaio lo svelano i mastini del Fatto quotidiano: è Matteo Renzi, il machiavellico presidente del Consiglio. E’ innegabile, e non da oggi, un interesse del potere politico verso gli assetti proprietari degli organi di informazione. E, quindi, a maggior ragione, verso l’attuale battaglia per il controllo del Corriere della Sera tra Urbano Cairo-Intesa Sanpaolo e Aldo Bonomi-Mediobanca (più Della Valle, la “rossa” UnipolSai, Pirelli). Ma Renzi non ha mai dato troppa importanza a quel giornale. Certo, è dura non speculare a proposito di politica e stampa, soprattutto in occasione di questa ennesima faida a Via Solferino; cartina al tornasole di altre partite, bancarie per esempio.

 

Non ci tratteniamo dal farlo nemmeno noi, ovvio, osserviamo una duplice lotta per la sopravvivenza: Cairo deve “fare il salto” nell’editoria, Mediobanca non vuole cadere nell’irrilevanza. Tuttavia s’indovina un automatismo al Fatto, legittimo quanto, appunto, pavloviano: un po’ Tutti Contro Berlusconi, un po’ Tutti Contro Renzi, a seconda. Quando un mese fa Cairo lanciò un’offerta carta contro carta per Rcs, l’editore de La7 era sì “puro” ma “non immacolato”. Fu dipinto a tinte fosche come un imitatore di Silvio Berlusconi, visti gli inizi in Fininvest, poi diventato un bravo editore: l’uomo nuovo puzza(va), però ha rotto il salotto. Ora che “il salotto” oppone un’offerta cash su Rcs, apriti cielo! La contromossa non sarebbe finanziaria – peraltro a parametri inediti: ora “il salotto” spende – bensì il “piano di Renzi” contro Cairo. Troppa grazia.