Raffaele Fitto (foto LaPresse)

Rivolta interna contro Fitto, cavallo già sfiatato

David Allegranti

L'ex tesoriere del Pdl Bianconi e l'ex Fdi Corsaro, da poco passati tra i Conservatori riformisti, scrivono un documento di accuse contro il "Cameron italiano": "Aspetta solo il carro giusto a cui attaccarsi".

Roma. Pensava di aver trovato "il cavallo bono", Maurizio Bianconi, aretino sanguigno, ex tesoriere del Pdl. E invece no: secondo lui Raffaele Fitto, quello che sognava di essere il David Cameron italiano, è già sfiatato. Bianconi, già deputato di Forza Italia, dopo aver lasciato Berlusconi perché troppo vicino a "Renzi il cazzaro", si è unito ai Conservatori e Riformisti, il partito di Fitto. Adesso però ha scritto un documento interno insieme a Massimo Corsaro, agguerrito ex deputato di Fratelli d'Italia, in cui muove una serie di accuse molto dure al Cameron di Maglie. Per Bianconi, il progetto ha già fallito l'obiettivo: l'ex ministro voleva sostituire Forza Italia, ma invece si limita ad aspettare un carro vincente al quale attaccarsi. "Il progetto di Fitto era il più bello, ma è stato mal realizzato" dice Bianconi ai suoi compagni di gruppo, descrivendo l'ex ministro come uno che fa politica "con un po' di amici", che traccheggia nel prendere posizione e sortire allo scoperto. Tardiva, per esempio, sarebbe stata la formazione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, avvenuta nell'estate scorsa. Già da tempo, in fondo, le cose con Berlusconi non andavano bene. Per Bianconi, insomma, Fitto è uno che prima sale su un palco, fa le sue dichiarazioni, e poi si organizza, mentre invece - si sfoga il deputato, un tempo in An - bisognerebbe fare il contrario: salire su quel benedetto palco già attrezzati. Troppe, poi, le iniziative fatte nell'ultimo anno senza che il progetto decollasse davvero.

 

Bianconi e Corsaro sono una coppia affiatata. Il primo, mediaticamente efficace, è spesso in TV, anche se ora si vede meno e lui si chiede, maliziosamente, se non ci sia stato qualche veto politico. "Non mi vogliono più!", si lamenta. L'altro spara colpi su Twitter, dove si definisce "avversario del politicamente corretto". Li vedi entrambi parlottare sulle poltrone del Transatlantico, con Bianconi che tiene sempre il cellulare in mano, sul quale controlla email e Facebook. A un certo punto gli scappa uno status al vetriolo, di solito contro Renzi o contro "Forza Renzi", come quello di pochi giorni fa sull'abolizione del reato di clandestinità. "Al Senato e poi alla Camera (con mia dichiarazione in dissenso) Forza Italia votò a favore dell'abolizione del reato di immigrazione clandestina. Oggi tenta di prendere ancora tutti per il culo dicendosi contraria. Mentitori, traditori, servi, vergognatevi". Ora è il momento delle bordate contro Raffaele Cameron.

 

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.