Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto LaPresse)

Discorso soporifero con banalità, ma saggio su terrorismo e banche

Redazione
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo primo messaggio di fine anno cambia molto, se non tutto, delle consuetudini dei suo predecessori.

 

Niente politica e attenzione ai problemi dei cittadini, lavoro in primis. Dal salotto della sua abitazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo primo messaggio di fine anno cambia molto, se non tutto, delle consuetudini dei suo predecessori. La location innanzitutto, abbandonato il tavolo da lavoro del Quirinale, poi i modi, i toni, gli argomenti. Un discorso veloce, nemmeno 20 minuti, incentrato sulla vita reale dei cittadini. Niente moniti al mondo politico quindi, niente richieste o appelli a proseguire sul terreno delle riforme.

 

 

 

Il presidente della Repubblica si concentra da subito sulla situazione economica in miglioramento e sulla ripresa dell'occupazione chiedendo però un ulteriore sforzo: "L'occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani".

 

Sul terrorismo la presa di posizione è netta: "Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita".

 

 

 

Le critiche di Mattarella si concentrano soprattutto sul tema dell'inquinamento: "Il problema dell'ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale. Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti".

 

Il presidente della Repubblica ha chiesto anche una maggiore attenzione alla lotta alla corruzione: "Vi è, poi, l'illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere. Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari, come accade purtroppo spesso dove si trascura la sicurezza e la salute dei lavoratori".

 

 

 

 

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