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Piccola Posta

Le decine di migliaia di morti erano evitabili. Dire il contrario è terribile

Adriano Sofri

Caro Giuliano, hai detto che i morti fatti da Israele erano inevitabili. Ma quante migliaia sarebbero ancora inevitabili? Se cediamo alla versione triste che tutto ciò che è reale è razionale, che ci stiamo a fare a questo mondo?

Caro Giuliano, nella tua lettera, premurosa, a Gad, hai argomentato molte cose, “alcune delle quali in un recesso della sua coscienza politica e storica / Gad / certamente pensa”. Qualcosa del genere vale anche per me nei tuoi confronti, e mi fa rinunciare ad argomentarti le mie ragioni così diverse e opposte alle tue: tu certamente le conosci, e probabilmente le pensi, anzi in uno strato nemmeno sprofondato della tua coscienza politica e storica. Ma fai prevalere ragioni che ti sembrano superiori. Però hai scritto una frase terribile.

Israele, hai scritto, “ha fatto come era inevitabile molte decine di migliaia di morti”. Non era inevitabile. E’ successo. Quanti, quante migliaia sono ancora inevitabili? Non si può cancellare la differenza fra passato e futuro, fra ciò che è stato e ciò che sarà. Fra un bombardamento e una tregua di domani. Si dev’essere ragionevolmente pessimisti, riconoscere la durezza del mondo, riconoscersi limitati e condizionati, senza cedere alla versione triste che ciò che è reale sia razionale, e chi ha dato ha dato. Era evitabile, ogni giorno di nuovo, è ancora evitabile, oggi e domani ancora. Può andare diversamente, molto o poco. Possiamo pensare dire e fare, poco o molto, diversamente. Se no, che ci siamo stati a fare, che ci stiamo a fare a questo mondo? 

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