(foto Ansa)

Piccola posta

Cecilie Hollberg è stata ottimista, lasciatela in pace

Adriano Sofri

Chiesti addirittura proveddimenti contro la direttrice della fioretina Galleria dell'Accademia. Nel frattempo, il suo mandato è in scadenza

C’è un lungo elenco di persone e personalità che si sono scandalizzate per le parole pronunciate da Cecilie Hollberg, direttrice della fiorentina Galleria dell’Accademia, il museo del David, dei Prigioni - e di tutto il resto. Persone e personalità più o meno degne, tutte sospette di un riflesso obbligato di lesa maestà. Hollberg, che purtroppo si è poi scusata di “parole sbagliate”, aveva detto quello che ciascuna e ciascuno di noi dice senza impegno di Firenze, o di Venezia, o di Roma (“Roma puttana”, Luca Barbarossa, Sanremo 1981) e fra poco di Napoli e di Bologna e così via. Peggio hanno fatto coloro i quali, purtroppo anche Matteo Renzi, si sono spinti a chiedere provvedimenti contro la direttrice, come per un qualunque maresciallo dei carabinieri senza presidente. Mi rivolgerei al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale ha voluto precisare che Hollberg era stata nominata dal suo predecessore (ottima scelta, si direbbe, a stare alle attività promosse e ai risultati ottenuti) e, definite “gravi e offensive le sue parole”, ha concluso: “Valuterò, alla luce della normativa vigente, tutte le iniziative del caso”. Non conosco la direttrice Hollberg, ebbi il piacere di insegnare, parola grossa, all’Accademia per parecchi anni e di divertirmi con studentesse e studenti che, stanchi di passare il tempo a dirottare i turisti dal nostro portone a quello adiacente del museo, ogni tanto costruivano un David di fantasia nel cortile e invitavano i turisti a favorire.

Non conosco nemmeno il ministro, ma ricordo che si avventurò a dichiarare Dante Alighieri “fondatore del pensiero di destra in Italia”, scavalcandoci di colpo, che tutt’al più a fondare il pensiero di sinistra avremmo volgarmente chiamato Cielo d’Alcamo o Cecco Angiolieri. Ora, Hollberg ha lamentato che “una città diventata meretrice” non tornerà vergine senza un gran colpo di freno. Bene. Dante, Inferno, Canto XXVI, Sangiuliano sa, scrisse quell’invettiva contro Firenze che i turisti possono leggere murata a pochi passi da Ponte Vecchio: “Godi Fiorenza, poi che se’ sì grande / che per mare e per terra batti l’ali, / e per lo ‘nferno tuo nome si spande!” E’ vero che già allora qualche fiorentino si indignò, e del resto le autorità competenti, alla luce della normativa vigente, provvidero al trasferimento del calunniatore. Che girò per l’Italia, abbastanza per alzare il tiro, Purgatorio, VI canto, e pronunciare, per bocca di Sordello, l’invettiva contro l’Italia intera prostituita: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di provincie, ma bordello!”.

Lasciatela in pace, la direttrice della Galleria dell’Accademia. E’ stata in realtà ottimista: “Firenze è molto bella, e vorrei che tornasse ai cittadini”. I cittadini non tornano più. Il mandato di Hollberg scade a giugno, e non si è nemmeno candidata a sindaca.

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