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Terrore e buon cuore

Adriano Sofri

La ghigliottina, inventata da altri, proposta da Guillotin, e perfezionata a Parigi da un fabbricante di strumenti musicali di Strasburgo, entrò in servizio nel 1792 e da allora all’avvento di Napoleone tagliò fra le 15 mila e le 25 mila teste, molte delle quali fra le migliori

Terrore e buon cuore. Una canzone ironica diceva: “Guillotin, medecin, politique… Guillotin, medico politico, immagina un bel mattino che l’impiccagione sia disumana e antipatriottica. Gli serve sui due piedi un supplizio che, senza corda né palo, tolga il posto al boia”. La ghigliottina, inventata da altri, proposta da Guillotin, e perfezionata a Parigi da un fabbricante di strumenti musicali di Strasburgo, entrò in servizio nel 1792 e da allora all’avvento di Napoleone tagliò fra le 15 mila e le 25 mila teste, molte delle quali fra le migliori. E fu una specie di altare dei riti rivoluzionari. Al tempo del Terrore, si fabbricavano ghigliottine-giocattolo, capaci di decapitare i passerotti, da regalare ai bambini.

La Bastiglia era stata espugnata il 14 luglio 1789. Fortezza imprendibile e prigione orrida, la Bastiglia ospitava quel giorno in tutto sette detenuti, per lo più dei disgraziati. Fu poi metodicamente e pazientemente rasa al suolo, e con le sue pietre si fabbricarono 83 Bastiglie in miniatura, che vennero inviate a tutti i dipartimenti francesi a memoria dell’evento.

Nel luogo in cui sorgeva la tetra mole della Bastiglia, si fece crescere un prato, che avrebbe poi ospitato una statua della Natura. Nel pieno del Terrore, la Festa dell’Ente Supremo, voluta da Robespierre l’8 giugno 1794, vide sfilare un corteo dal quale erano stati esclusi perfino gli animali domestici ritenuti aggressivi, e ammesse solo le pacifiche colombe e mucche.

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