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Quella cornice surreale all'ennesima morte bianca

Adriano Sofri

Laila El Harim, 41 anni, ha perso la vita restando incastrata in un macchinario in fabbrica, in provincia di Modena. A maggio il suo datore di lavoro rilanciava la raccolta fondi a sostegno del figlio di Luana D'Orazio

Un bel viso di giovane donna per illustrare una notizia terribile, come per un’altra notizia già sentita, un altro bel viso già visto: Laila El Harim, 41 anni, ha perso la vita restando incastrata nel macchinario, nella fabbrica in provincia di Modena in cui era stata assunta di recente, e ne era stata felice. Nata in Marocco, residente in Italia da vent’anni, aveva una bambina di 4 anni col suo compagno italiano. A Prato Luana D’Orazio, operaia, di Montemurlo, era stata schiacciata il 3 maggio dentro la sua macchina tessile manomessa. Aveva 22 anni e un figlio di 5. Si reagisce con uno sconforto e un furore, morire di maggio presa in un orditoio, morire d’agosto presa in una fustellatrice. Anche i nomi di luoghi e cose sembrano favolosamente inventati, la Bombonette, fabbrica di “carta e packaging per pasticceria”, Camposanto, la sua sede, Bastiglia, il paese in cui Laila aveva casa. La sindaca di Bastiglia, Francesca Silvestri, ha scritto su Facebook: “Una tragedia scuote di nuovo la nostra comunità. E lo fa con violenza, portandosi via una donna, una mamma, una lavoratrice. Oggi è un altro giorno triste”. 

C’erano ancora poche notizie, mi ha preso una curiosità arrabbiata e indiscreta. Ho guardato il Facebook di Laila, non vi potevo leggere niente, salvi i nomi degli “amici”. Fra loro figura quello dell’imprenditore padrone della fabbrica, Fiano Setti. Ho guardato anche il suo Facebook, è aperto, lo possono leggere anche i non “amici”. Fiano Setti è un vecchio signore, ha compiuto 85 anni, ha opinioni per lo più diverse dalle mie, ma questo non è rilevante. In una fotografia d’epoca in bianco e nero, il suo viaggio di nozze, stanno, lui e la sua giovane moglie, attorniati dai piccioni, e G., uno degli amici commentatori, crede di riconoscerci Venezia. Lui corregge: “G., quella è piazza del Duomo di Milano, non avevo i soldi per andare a Venezia, il mio viaggio di nozze è durato dal sabato del matrimonio alla domenica a mezzanotte e alle 5 del mattino eravamo già al mercato a San Felice”. 

Lo scorso ottobre il suo Facebook informava: “Amici e non, buongiorno, sto cercando due fustellatori per platina automatica tipo Bobst con esperienza, ottimo trattamento economico”. Lo scorso 6 maggio il suo Facebook ospitava la raccolta di Change.org: “Firma ora. Sostegno per il figlio di Luana D’Orazio, morta sul lavoro a 22 anni, mamma di un bimbo”. 

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