Piccola Posta

In Italia la libertà d'insegnamento è garantita. Ma chissà per quanto

Adriano Sofri

Oggi di nuovo in Francia, con la sua famiglia, si commemora il professor Paty e il diritto a una scuola libera

L’assassinio, la decapitazione e l’esposizione di Samuel Paty, il professore gentile e coraggioso, non è solo un ennesimo episodio raccapricciante, un po’ più raccapricciante per il modo e per la personalità della persona colpita (mi è penoso chiamarla “vittima”, parola cui si è associata una coloritura di estraneità e di passività). L’assassino non è “mandato” da una centrale terroristica come lo Stato islamico, e non è nemmeno un “lupo solitario”. C’è una trama di relazioni attorno a lui che ha preparato e accompagnato l’azione a suo modo suicida: la denuncia contro Paty e la pretesa che fosse cacciato dalla scuola, i legami famigliari che comprendono un’aderente all’Isis, le minacce truculente.

 

 

E, specialmente, la nazionalità cecena, una scheggia della diaspora esplosiva di quel piccolo popolo spiantato e consegnato agli impieghi più infami e più mortificati: servo di Putin e tiranno della sua gente Kadyrov in patria, mercenari del Cremlino sul fronte ucraino e militanti sul fronte opposto, prima fila dello Stato islamico in medio oriente o al contrario qualche volta combattenti al fianco dei curdi, fuorusciti in Germania a far da criminali o da islamisti antisemiti, o al contrario esuli abbandonati alla lunga mano persecutrice della Russia, protagonisti di guerre per bande mafiose, ceceni contro magrebini, in Francia e in Germania e in Austria…

 

 

Nel giro di tre settimane, due assalti islamisti, ambedue ancora in odio a Charlie Hebdo, con una mannaia contro passanti, e con un coltellaccio contro un bersaglio designato, sono stati portati non da giovani di ascendenza araba ma da un giovane pakistano e da un giovane ceceno. E’ vero che in Italia si è sottovalutato l’assassinio di Samuel Paty. Si considerano generi tipicamente ed esoticamente francesi, come le 246 varietà di formaggi, sia la satira blasfema e la laicità repubblicana che la sfida jihadista e la pretesa della sharia. Nel giorno in cui manifestazioni rilevanti attraversavano Parigi e le altre città francesi, i nostri telegiornali mostravano una suggestiva Parigi deserta da Covid. La scuola italiana ha molti gravi problemi, e non pochi altri se ne procura buffamente. La libertà d’insegnamento non è nel novero: a data da destinarsi. Oggi di nuovo in Francia, con la sua famiglia, si commemora il professor Paty e il piacere sacro della libertà d’insegnamento.

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