Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Di Maio è geniale

Adriano Sofri

Per arrivare alla Presidenza del Consiglio, il grillino aveva bisogno di realizzare una serie labirintica di condizioni preliminari

Dunque, se la crisi di governo si risolvesse col ripristino del contratto fra 5 stelle e Lega, allora finalmente dovremmo ricrederci sulle qualità politiche di Luigi Di Maio: il quale, per arrivare alla Presidenza del Consiglio, aveva bisogno di realizzare una serie labirintica di condizioni preliminari. Doveva: dimezzare i voti del suo movimento; raddoppiare e oltre i voti della Lega, così che Salvini, in preda ai fumi del successo, provocasse la crisi per avere le elezioni subito; aprire al Pd, spaventando Salvini che sarebbe restato tagliato fuori; e indurre Salvini a pentirsi e, pur di rimettere insieme i cocci, a offrirgli la presidenza del Consiglio. Restava un ostacolo su questo piano mefistofelico: c’era già un presidente del Consiglio, Conte, ed era proprio quello messo lì da Di Maio. Conte, con Di Maio seduto e zitto al suo fianco, ha pronunciato la sua strenua requisitoria contro Salvini, dopo di che è uscito fra gli applausi. Liberando il posto. Geniale. Di Maio è geniale.

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