Un'immagine di Carola Rackete durante una manifestazione a Barcellona (foto LaPresse)

Chiedo scusa alle donne e ai tedeschi per Salvini

Adriano Sofri

In un comizio il ministro dell'Interno ha utilizzato l'espressione “zecca tedesca” per definire Carola Rackete. L'epiteto più tipicamente fascista

A mio nome, non rappresentando io che me stesso, e anche questo dubbiosamente, vorrei chiedere scusa, nell’ordine, alle donne tedesche, alle donne tutte e ai tedeschi in genere, per l’ignobile espressione impiegata in un pubblico comizio dal ministro Salvini all’indirizzo di una giovane donna: “Zecca tedesca”. Fondendo in un solo insulto il disprezzo per le donne e per le persone tedesche, e ricorrendo all’epiteto più tipicamente fascista. Avrei immaginato che le prime pagine dei giornali italiani dessero un risalto adeguato alla cosa, e chiedessero o ospitassero richieste di scusa con ben altre autorevolezze. Non è successo. Un governante europeo può dire impunemente a una libera cittadina europea “zecca tedesca” sapendo di eccitare la sua piazza e di passare per uno che gliele canta presso il più vasto pubblico. Siamo a questo punto, finora.

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