Ma uccidere israeliani è terrorismo o una forma d'arte?

Giulio Meotti
Il governo israeliano è furioso, e a ragione, con la rivista Time che continua a raffigurare un terrorista palestinese che ha ucciso tre ebrei a ottobre come una vittima delle forze di sicurezza israeliane.

Il governo israeliano è furioso, e a ragione, con la rivista Time che continua a raffigurare un terrorista palestinese che ha ucciso tre ebrei a ottobre come una vittima delle forze di sicurezza israeliane. Nonostante le ripetute richieste da parte di funzionari israeliani nei mesi successivi perché la rivista modificasse l’articolo, Time si è sempre rifiutato di correggerlo.

 

L’attacco terroristico avvenne nel quartiere di Gerusalemme di Armon Hanatziv, quando due terroristi palestinesi salirono a bordo di un autobus e iniziarono a sparare e ad accoltellare i passeggeri. Morirono tre israeliani: Haim Haviv, 78, Govberg Alon, 51, e Richard Lakin, 76. Uno dei due terroristi, Bahaa Allyan, è ancora descritto da Time come un “graphic designer” che “è stato ucciso dalle forze di sicurezza israeliane”. Da ottobre a oggi, sui giornali anglosassoni ma anche su quelli italiani, ne abbiamo letti tanti di questi orrendi titoli pilateschi. Non è che perforare il polmone di un ebreo con un coltellaccio da cucina, anziché terrorismo, è un’opera d’arte? Graphic designer…Che schifo di giornalismo.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.