IL PIANO DI MAGGIE - A COSA SERVONO GLI UOMINI

Mariarosa Mancuso

L’impiegato licenziato Jean-Pierre Léaud affittava un killer perché non aveva il coraggio di suicidarsi (quando trovava la forza, dai rubinetti non usciva il gas causa sciopero operaio). E’ la trama di un film girato negli anni 90 da Aki Kaurismaki (all’ultimo festival di Cannes l’attore-controfigura di François Truffaut vestiva invece i panni, la parrucca, i capricci del moribondo Luigi XIV, regia di Albert Serra). Poi lo sventurato cambiava idea, per via di una ragazza. Ma ormai non c’era modo di richiamare il killer (a sua volta bisognoso, lo sono tutti nei film del regista finlandese, e pure malato di cancro). Il piano di Maggie è meno impegnativo: farà un figlio da sola, al diavolo i fidanzati che non durano, a 30 anni bisogna decidersi. Basta trovare un donatore, l’ex compagno di scuola con aria da vichingo potrebbe fare al caso.

 

Come fidanzato, viene scartato subito: è bello, devoto, per nulla tormentato, titolare di un azienda che produce sottaceti biologici. Mentre Greta Gerwig alias Maggie l’intellettuale ha una sfrenata passione per il tartan da zitellona inglese, i maglioni troppo lunghi e troppo larghi, calzettoni di lana che farebbero scappare il più assatanato dei corteggiatori (si ammira il tentativo della regista e sceneggiatrice Rebecca Miller, figlia di Arthur Miller e maritata a Daniel Day-Lewis, di imbruttire la biondina, con scarsi risultati). Giusto il tempo di congegnare il piano di inseminazione, e nella vita di Maggie entra il professor Ethan Hawke (passeggiano al parco parlando di libri, Woody Allen applaude). Poi la trama si stacca dal modello “vedo gente, faccio cose, vado dall’analista” per costeggiare Noah Baumbach (ex sceneggiatore di Wes Anderson e da tempo regista in proprio).

 

Assieme a Miss Gerwing ha firmato “Frances Ha” – il film più nouvelle vague mai girato a New York – e “Mistress America”. Il professore è sposato con una professoressa: Julianne Moore con uno chignon, un guardaroba, un accento disastroso (nord Europa, per ribadirne la freddezza). Salto a tre anni dopo, quando Maggie ha vinto la sua battaglia, o almeno crede (ma siamo appena all’inizio). Ha una bimba dal professore, cerca di scrivere un romanzo, e sbuffa sempre. Quindi congegna un altro piano. Commedia sofisticata moderna e newyorchese, da godere prima che sparisca dalle sale.