
La nuova edizione
È in libreria il Quarto Annuario del Foglio della moda
I numeri del nostro anno mobile, con le tavole dei “temi del mese” a cura di Makkox, raccolti in mille copie numerate, rilegate a mano e diffuse nelle librerie e nelle edicole
Nella moda, il 2024 è stato un anno molto complesso, il 2025 lo sarà ancora e noi del Foglio della moda, che seguiamo un anno mobile tutto nostro – debuttammo il primo aprile del 2021, entriamo con orgoglio nel quinto anno di pubblicazione. La congiuntura sfavorevole non è però la ragione ultimativa del cambiamento in atto, ma solo l’espressione più visibile della mutazione strutturale di un sistema che, sebbene continui a produrre un giro d’affari superiore rispetto al 2019 pre-pandemico, da due anni a questa parte mostra un calo costante e il progressivo spostamento dei consumi mondiali, ma specialmente occidentali, dall’abbigliamento alla casa, ai viaggi, al benessere, alla bellezza.
La stessa idea di “heritage”, che ha convinto decine di manager a mantenere in vita brand decotti nella convinzione che il loro portato in termini di immagine e di affezione fosse ancora vasto, traducendosi in vendite, sta dimostrando la propria inconsistenza. Ci sono eredità che si perdono, racconti dei nonni che non fanno vibrare i nipoti: procrastinare l’evidenza, mantenendo in vita marchi fantasma, significa bruciare miliardi di euro e anche creatività giovani e interessanti sulle quali varrebbe invece la pena di investire, senza costringerle a “riscrivere i codici” di persone scomparse da decenni, o ritirate, che facevano moda per una società diversa da quella nella quale viviamo. Nei rari casi in cui questo miracolo di equilibrio è avvenuto, nelle retrovie o anche in prima fila sono tornati i veri eredi, cioè le menti, i cuori, l’intelligenza di persone che conoscono questi codici perché li hanno vissuti dalla nascita.
Siamo, dunque, nel mezzo di un’altra evoluzione. E siamo molto soddisfatti di poterla testimoniare con la traccia “manente” di un libro, cioè di questo Annuario sostenuto anche per quest’anno da Banca Ifis e dal suo progetto di sviluppo del Paese attorno all’“economia della bellezza” al quale Il Foglio della moda collabora con entusiasmo. Anche per questa edizione abbiamo raccolto, stampato in mille copie numerate, rilegato a mano, diffuso nelle librerie e nelle edicole librarie di qualità i numeri del nostro anno mobile appena concluso, perché si possano conservare e consultare, godendosi innanzitutto le tavole dei “temi del mese” a cura di Marco Dambrosio, in arte Makkox. Le tavole di questa assoluta star della satira non sono però dodici ma undici: una, infatti, è a cura di Silvia Aymonino, costumista celebre, che per il numero di dicembre, legato all’opera e alla “Prima” del Teatro alla Scala, ha voluto regalarci la copertina del suo libro di lavoro per la “Forza del destino” di Giuseppe Verdi. La comunità del Foglio della moda è non solo sempre più varia, ma che vira verso l’arte, il cinema, il teatro, ormai partner indissolubili della moda. Il cambiamento in atto è insomma non solo industriale, ma anche culturale. Ottimo segno.