Il dibattito alla Camera dei Comuni per i bombardamenti contro Stato islamico in Siria (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Londra bombarda la Siria: vince Cameron, perde (malamente) Corbyn

Mario Sechi
Sessantasei parlamentari laburisti si sono uniti ai Tories, il ministro degli esteri ombra Hilary Benn ha fatto un discorso bellissimo in favore della guerra. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
    San Francesco Saverio, sacerdote della Compagnia di Gesù

     

    Titoli. Una strage in America, Putin che fa lo shampoo a Erdogan, zero politica italiana. E un grande dibattito sulla guerra nel Parlamento inglese che purtroppo non trova spazio in prima pagina. L’impaginato estero sui quotidiani cresce in misura proporzionale al sottovuoto di politica interna. Primo caffè, Corriere della Sera: “Strage nel centro per i disabili”. E’ l’America che spara a se stessa, da sempre. Altro? Renzi ha squadernato la settimana enigmistica delle candidature per le amministrative, le caselle sono tutte vuote. Giangiacomo Schiavi fa il ritratto di una Milano tra Sala e Pisapia. In mezzo c’è Renzi, ci sono le primarie a sinistra e un imperativo: non perdere a Milano. Una sconfitta a Palazzo Marino sarebbe un terremoto a Palazzo Chigi. Che fanno a Repubblica? Ezio Mauro sta lanciando bengala nella giungla: “Putin attacca Erdogan e la Nato. Affari Turchi-Is, ecco le prove”. A centro pagina, la strage in America. Fogliettone sullo scandalo del doping nell’atletica italiana. Politica? Uno strilletto per Renzi e Milano. Letti Corriere e Repubblica, è chiaro il quadro: il Palazzo non genera storie che appassionano il lettore, le inchieste non ci sono (per ora, ma arriveranno), bisogna buttarsi sugli esteri. Giro di titoli. La Stampa apre sulle accuse di Mosca a Ankara: “Mosca: “Erdogan in affari con l’Isis”. Ma la notizia che un valore strategico e dice che tira un’ariaccia tra Stati Uniti e Russia è nel catenaccio: “Montenegro verso la Nato, protesta il Cremlino: “Reagiremo”. In effetti, visto il momento, la mossa suona come una provocazione o quasi. Vedremo il seguito. Il titolo sincronizzato interessante di Carlino-Nazione-Giorno è nella foto: “Londra ci scippa la Libia”. In pratica gli 007 inglesi puntano sul petrolio. Prevedibile, ma pur sempre notizia. Il Giornale ha un titolo dalle conclusioni drammaturgiche: “Europa nel caos, l’Isis ride”. Libero apre sulle pensioni ma il tema (Montenegro-Nato-Russia) è nel titolo appoggiato sul disegno di Benny dove Putin è dietro l’angolo mentre Erdogan brinda con il Califfo, calice pieno di petrolio: “Macché Isis: per l’Occidente il nemico è Putin”. Commenti che sollevano dubbi e aprono la mente? Sul Messaggero c’è un ottimo Alessandro Campi sulla trentesima votazione a vuoto per l’elezione dei giudici della Corte Costituzionale: “La mancata elezione a Camere riunite dei tre membri mancanti della Consulta d’estrazione politica (anche ieri sera c’è stata una fumata nera: la trentesima nell’arco di un anno e mezzo) è una questione che sollecita, a questo punto, interrogativi e dubbi piuttosto seri sulla qualità della democrazia italiana, sul corretto funzionamento dei suoi meccanismi istituzionali e sui cambiamenti profondi che l’hanno investita”. S’è rotto il giocattolo costruito nel Dopoguerra, non c’è niente all’orizzonte che lo sostituisca. Non è una questione di bicameralismo sì o no, ma di forma (e riforma) dello Stato italiano. Parole al vento, dedico inchiostro ad altro. C’è un titolo del Sole 24Ore davvero interessante, forse perfino inquietante: “Salva-banche, correzioni in manovra”. Che correzioni? “Il Governo studia misure per tutelare i risparmi fino a 30mila euro - Padoan: norme in linea con la Ue”. Ma davvero? E quali conti? E quali strumenti? E quale profilo di correntista? Quello che abbiamo visto all’opera nelle popolari e nelle quattro banchette italiane che stavano per saltare in aria e hanno lasciato un conto da 3,6 miliardi di euro per il salvataggio? Qui hanno pagato le banche, nelle modifiche chi paga? Il contribuente o chi provoca le perdite? Che domande. Buona giornata.

     

    Lezione inglese. Il Regno Unito si unisce alla Francia, il Parlamento ieri ha detto sì ai bombardamenti in Siria. Si tratta di una eccezionale vittoria di Cameron e di una enorme sconfitta di Corbyn, il leader del Labour. E’ un fatto che nel nostro paese dovrebbe interessare quelli che si erano affrettati a descrivere Corbyn come il nuovo idolo della sinistra e un esempio da seguire. Erano in cerca dell’antirenziano, ne hanno trovato regolarmente uno che al primo passaggio politico serio, perde. Undici ministri del governo ombra laburista hanno votato sì alla guerra. Sessantasei parlamentari laburisti si sono uniti ai Tories, il ministro degli esteri ombra Hilary Benn ha fatto un discorso bellissimo in favore della guerra (qui, dallo Spectator, il video e il testo dell’intervento). Applausi, dibattito da tenere a mente e confrontare con la desolante situazione italiana. Conseguenza: i Tornado della Royal Air Force si sono già uniti ai francesi e ai russi, il primo raid ha colpito la zona petrolifera di Omar, in Siria.

     

    Putin, Erdogan e l’Onu. Cremlino, sala di San Giorgio, Vladimir Putin fa il suo discorso alla nazione. Versione cingolata sulla Turchia: “Si pentiranno”. Versione alta diplomazia sul terrorismo: "Bisogna metter da parte le differenze e creare un unico e potente fronte anti-terrorismo che agirà con il mandato del diritto internazionale e sotto l'egida dell'Onu". Silenzio dalla Casa Bianca.

     

    La catapulta di Draghi. Si attende un ampliamento del quantitative easing. Quanto e come lo vedremo tra qualche ora. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione in Francia è salito al 10,2 per cento, il massimo da 18 anni. I disoccupati in Francia sono 2,9 milioni. Come sarà il 2016? Molto complicato. Ieri Citi ha pubblicato le previsioni per l’anno prossimo e al 65 per cento è prevista una frenata a zero del pil americano. Ricordo che la Federal Reserve non ha ancora preso una decisione sul rialzo dei tassi di interesse.

     

    3 dicembre. Nel 1994 Sony lancia sul mercato la prima PlayStation. Comincia un’altra era del videogame.