le lettere

Con Draghi c'era l'inflazione, con Meloni entrino i clown

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Attenzione a fare profitti, potrebbero diventare extra.
Michele Magno

 

Attenzione anche ad attaccare la Bce, potrebbe ottenere risultati. Ieri, con poco senso del ridicolo, il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha scritto quanto segue: “Il governo precedente ci ha lasciato l’inflazione all’11,8 per cento. Ora è al 5,9 per cento: dimezzata. E andiamo avanti”. Con Draghi c’era l’inflazione, con Meloni escano gli elefanti, entrino i clown. 


 

Al direttore - Una donna di 43 anni è morta dopo uno sciopero della fame nel carcere di Torino. Da tre settimane non assumeva acqua, cibo e farmaci. Era invisibile, nessuno si era accorto di lei. E quindi nessun parlamentare è andato a trovarla. Sono stati 42 i suicidi dietro le sbarre dall’inizio dell’anno. Alla vigilia di Ferragosto qualche parlamentare si recherà a visitare gli istituti penitenziari, mentre aumentiamo pene edittali e non diminuisce l’abuso di carcerazione preventiva. L’attenzione verso detenuti eccellenti dovrebbe servire a migliorare quella dei detenuti ignoti.
Annarita Digiorgio 


 

Al direttore - Caro Cerasa, certamente è fondata la contraddizione evidenziata dal Foglio circa la tassa sui cosiddetti extraprofitti delle banche con le promesse  del governo in sede di riforma fiscale, ma vi è di più. Si tratta dell’impiego della leva fiscale in un caso specifico per sanzionare la mancanza di un comportamento confusamente auspicato e per tentare di  imporne uno diverso. Insomma, il governo giudica ciò che è giusto (magari anche legittimo) e ciò che non lo è, quindi agisce di conseguenza. Siamo vicini a quanto previsto, secondo una logica dirigistica, dalla legge bancaria del 1936 che dava la possibilità , in definitiva, al governo di fissare il livello dei tassi attivi e passivi delle banche. Si badi bene: neppure il regime fascista si avvalse di quella possibilità. Poi per lunghi anni, nella Repubblica, fu in vigore il “cartello bancario”, superato quando la concorrenza cominciò a prendere piede; quindi sopravvennero l’Antitrust italiano e comunitario. Oltre alle diverse censure, di metodo e di merito, che si possono muovere alla misura in questione,  è il sostrato su cui si basa che dovrebbe fare riflettere molto approfonditamente. Con i più cordiali saluti. 
Angelo De Mattia

 

Al governo, poi, potrebbe servire anche una riflessione ulteriore su un altro punto, ben colto dal capo di Ryanair. Nota da studiare: “Purtroppo, mentre Ryanair sta investendo e guidando la crescita in Sardegna con investimenti reali, il governo italiano sta facendo il contrario con il suo decreto sul price cap fuorviante e illegale che avrà la conseguenza non intenzionale di allontanare gli investimenti Ryanair dalla Sardegna nell’estate e nell’inverno 2024. Se questo nuovo decreto non verrà ritirato, Ryanair sarà purtroppo costretta a ridurre la capacità dalla Sardegna e dalla Sicilia, il che significherà meno passeggeri a tariffe più elevate (…). Negli ultimi 25 anni Ryanair ha trasformato le regioni italiane con un investimento di circa 10 miliardi di dollari con 92 aeromobili basati su oltre 40.000 posti di lavoro.  Il governo italiano dovrebbe sostenere le iniziative sarde e gli aeroporti per attirare i collegamenti aerei invernali, piuttosto che redigere decreti anti investimento da Roma. Se il ministro Urso vuole sostenere questa fantastica iniziativa sarda, dovrebbe rispondere positivamente alla proposta di Ryanair che ha l’obiettivo di portare altri 2 milioni di passeggeri in Sardegna”. Cc. Adolfo Urss.
 

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