le lettere

Sui salari basta scegliere se rincorrere farfalle o obiettivi possibili

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - L’esame in Aula del Reddito di cittadinanza slitta a settembre. Un compromesso che accontenta molti. A sinistra tiene aperta una prospettiva, a destra si rinvia un problema. Nel mentre la Cisl tratta con il governo una soluzione e la Cgil prepara una propria legge di iniziativa popolare. “Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione, quindi, è eccellente”. Vero, tranne per chi continuerà a guadagnare cinque euro l’ora.
Massimo Gibelli

 

Nel frattempo, ci sono un paio di soluzioni per affrontare il tema. Chiedere alle imprese di pagare di più i lavoratori, per esempio. Chiedere al governo di tagliare di più le tasse sul lavoro, ancora. Chiedere magari ai sindacati di scommettere di più sulla contrattazione decentrata. E chiedere infine a una commissione terza, sul modello di quelle esistenti in Regno Unito e Germania, la definizione della soglia minima non in modo arbitrario ma seguendo i migliori standard europei (il Cnel, per esempio). Parlare di salari in modo demagogico porta a rincorrere le farfalle. Parlare di salari avendo un obiettivo possibile porta a migliorare la situazione. Basta scegliere. No?


   

Al direttore - Saranno i “lanzichenecchi” a rilanciare il turismo nei borghi? Il mercato del live nel 2022 è ritornato a crescere, superando di gran lunga i dati del 2019 e i due anni successivi, segnati dalla crisi pandemica. Sono stati venduti biglietti per oltre 11 milioni e mezzo di spettatori, per un fatturato globale del settore che ha superato i 700 milioni e un indotto stimato in circa 1 miliardo di euro. Per il 2023 i dati dei primi cinque mesi, da gennaio a maggio, fanno registrare un incremento medio del 45 per cento rispetto al 2019, ultimo anno con cui è possibile fare un confronto, dal momento che i primi tre mesi del 2022 sono stati ancora negativamente condizionati dalla crisi pandemica, stima che andrà confermata nel prosieguo dell’anno. Per ogni euro speso per acquistare il biglietto, ogni spettatore spende in media altri 1,20 euro € in beni e servizi sul territorio: la musica dal vivo è praticamente una cinghia di trasmissione per i ricavi dell’industria dell’ospitalità e dei servizi (dati Cerved 2017). Negli ultimi anni, inoltre, le attività dei nostri associati stanno animando con festival e spettacoli live anche comuni italiani medi e piccoli, condividendo le misure che lo stesso Pnrr prevede per il rilancio dei borghi. Durante l’ultima stagione estiva ci sono aree, come la Valle d’Itria con il Locus, San Daniele del Friuli con il Folkest, Igea Marina con lo Slam Dunk, Mantova con il Summer Festival, Sarzana con il Moonland – per citarne alcuni – in cui gli eventi di musica attirano spettatori in località che si stanno rivitalizzando di un turismo “musicale”  in grado di valorizzare territori meno centrali. Non so se saranno i “lanzichenecchi” a rilanciare il turismo nei borghi, ma sono sicuro che la musica popolare contemporanea ha dimostrato di essere un fattore abilitante per la ripresa di numerose aree dell’Italia e, con orgoglio, gli organizzatori e promoter di spettacoli live che Assomusica rappresenta, proseguono lungo questo percorso, portando il pubblico lungo nuove rotte. E in questo importante processo, riteniamo fondamentale richiamare la sensibilità e l’attenzione del governo su questo fenomeno e ringraziare quanti, con le loro parole e le loro riflessioni, ci aiutano concretamente a garantire la rivalutazione e la crescita culturale ed economica dei territori, a beneficio del sistema paese e di tutti noi cittadini.

Carlo Parodi, presidente Assomusica
 

Di più su questi argomenti: