(Foto di Ansa) 

Lettere

Speriamo sia solo l'incuria ad aver causato i roghi di Roma

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Roma brucia. Non sarà ritornato Nerone?
Giuliano Cazzola

L’opzione Nerone è da considerare, così come è da considerare l’opzione Acerra: roghi appiccati subito dopo l’annuncio della costruzione di un termovalorizzatore. Speriamo sia solo incuria. 

 



Al direttore - Angelo Guglielmi, con la sua televisione, è riuscito a creare un’incessante contemporaneità: per alcuni programmi, per alcuni conduttori. La sua strepitosa stagione di editore coincide con una rete che creava ancora trasmissioni e personaggi popolari. Si faceva tv per inventare. Penso a “Blob”, a “Chi l’ha visto?”, a “Telefono giallo” e ad altri programmi indimenticabili.  Penso per esempio a Chiambretti, a Fazio, a Santoro. Si guardava quella tv da giovani e da anziani. I generi c’erano tutti. E i profili pure. Soprattutto, Guglielmi ha sempre “osato”. Ha mandato in onda facce e programmi con l’intuito di un critico e appassionato di letteratura: conosceva il passo narrativo, la tensione, il sospetto, la risata. La Rai3 di Guglielmi era un luogo e un modo di fare televisione.  E se ne va oggi che i direttori di rete, di quelle reti, non esistono più.
Giovanni Benincasa

“Come Guglielmi, amante dei neologismi, coniò per la Parietti il termine selvaggeria, così vorrei proporre per lui villaneria. Non voglio minimamente intendere che Guglielmi sia villano, conosco poche persone così profondamente garbate. Villaneria come totale incapacità di rispettare le regole. In questo è consistita la sua grandezza televisiva”. (Sandro Parenzo, in occasione degli ottant’anni di Angelo Guglielmi).

 


 

Al direttore - Ecco alcuni consigli non richiesti ai cuochi della legge elettorale. Se i grillini non fossero il nulla, la smetterebbero di affliggere il pubblico con la tiritera del doppio mandato. Il limite di mandati per gli eletti legislativi non esiste in alcuna democrazia occidentale. Negli Stati Uniti il divieto del terzo mandato riguarda solo il presidente che esercita poteri esecutivi: fu introdotto con emendamento costituzionale nel 1951 dopo le 4 elezioni di F. D. Roosevelt (1932-36-40-44). Se i grillini capissero davvero come si può arginare la “casta”, potrebbero proporre norme di questo tipo: a) vietare le candidature multiple in più collegi della stessa persona nella stessa elezione attraverso cui i notabili si assicurano comunque il seggio;  b) introdurre soglie di spesa per partiti e candidati; e, parallelamente, introdurre soglie per le donazioni in denaro o beni da parte di individui e società a favore di singoli candidati e partiti con meccanismi di defiscalizzazione; limitare la possibilità di raccolta di denaro solo nelle mani del tesoriere che diviene il vero boss delle liste e delle elezioni; disciplinare radio e tv pubbliche in maniera paritaria. La perversione della “casta” non deriva da chi sostiene esplicitamente idee e interessi sostenuti apertamente da persone fisiche o giuridiche entro soglie prestabilite, ma dallo stato che elargisce cospicue somme pubbliche a chi detiene la borsa. 
Massimo Teodori