Foto Ansa 

LETTERE

Le nuove regole sulle quarantene sono da  azzeccagarbugli. Purtroppo

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Affido a lei questo messaggio per i No vax. Vaccinatevi, vaccinatevi tutti! Ci andrà almeno un anno prima che il telescopio Webb inizi a mandare segnali, diversi anni prima che spinga un po’ più indietro la nostra conoscenza di cosa accadde dopo il Big Bang, e che sveli se sugli esopianeti c’è un’atmosfera atta a supportare una vita. E volete correre il rischio di morire prima di saperlo?
Franco Debenedetti

Dedicato a quelli che ancora sparano sciocchezze sul vaccino sperimentale: in un anno, sono state somministrate circa 9 miliardi di dosi di vaccino in 184 paesi. Vacciniamoci tutti e basta stupidaggini.


Al direttore - Se al Quirinale fosse eletta Silvana Sciarra dovremmo aspettarci prima o poi Maurizio Landini a Palazzo Chigi.
Giuliano Cazzola


Al direttore - “In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo. Poi, febbri pestilenziali: l’idea s’ammette per isbieco in un aggettivo. Poi, non vera peste, vale a dire peste sì, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasto: ma già ci s’è attaccata un’altra idea, l’idea del venefizio e del malefizio, la quale altera e confonde l’idea espressa dalla parola che non si può più mandare indietro. Non è, credo, necessario d’esser molto versato nella storia dell’idee e delle parole, per vedere che molte hanno fatto un simil corso. Per grazia del cielo, che non sono molte quelle d’una tal sorte, e d’una tale importanza, e che conquistino la loro evidenza a un tal prezzo, e alle quali si possano attaccare accessòri d’un tal genere. Si potrebbe però, tanto nelle cose piccole, come nelle grandi, evitare, in gran parte, quel corso così lungo e così storto, prendendo il metodo proposto da tanto tempo, d’osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare” (Alessandro Manzoni, “Promessi sposi”, cap. XXXI). In questo passo il grande romanziere milanese descrive da par suo i sottili meccanismi – psicologici e sociali – attraverso cui la realtà di un pericolo incombente si trasforma in ossessione collettiva, e viene letta come congiura di micidiali poteri nascosti. Sono meccanismi che hanno caratterizzato, ancorché in forme e con intensità diverse, la storia delle epidemie nel corso dei secoli. Quella di oggi non fa eccezione. Per i No vax duri e puri non esistono i fatti (la verità dei dati e delle evidenze scientifiche), ma solo le interpretazioni. Si possono mettere in difficoltà con le restrizioni più dure, ma esse non avranno mai la forza dissuasiva di una legge. Non aggiungo nulla, pertanto, a quanto hanno scritto su queste colonne Carlo A. Carnevale Maffè e Franco Debenedetti sulla necessità di introdurre l’obbligo vaccinale. Se ne può discutere, lei sostiene. Certamente, ma fino a quando? Buon anno nuovo a tutta la redazione del Foglio.
Michele Magno

A proposito di Manzoni. Una lezione dei Promessi Sposi  è che più le “grida” sono abbondanti e più rischiano di essere inefficaci e che più le grida sono altisonanti e più stanno a significare che chi le emette forse non è in grado di farle applicare. Che c’entrano le grida manzoniane con la fase che stiamo vivendo? Leggete per credere le nuove regole approvate dal Cdm per le nuove quarantene e capirete perché siamo purtroppo tornati pericolosamente in zona azzeccagarbugli.

Di più su questi argomenti: