Salvini, il Csm, le intercettazioni e la necessità di archiviare il modello Bonafede

Al direttore - Mercati euforici: Savona non è più ministro.

Giuseppe De Filippi

 


 

Al direttore - Due anni fa Mauro Corona, ospite del talk-show radiofonico “La Zanzara”, confessò che si faceva a malapena una doccia al mese, si cambiava le mutande solo una volta a settimana e indossava gli stessi calzini per almeno una ventina di giorni. Forse per questo fa l’opinionista a “Cartabianca” sempre in collegamento esterno?

Michele Magno

 


 

Al direttore - Da un lato, si registra, nel governo, la non smentita di questa forma moderna e strampalata di “assegnato” che è il minibot, la cui sola evocazione provoca danni; dall’altro, non passa giorno che non si escogitino progetti di nuove e balzane misure, quale la tassazione del contante custodito nelle cassette di sicurezza senza neppure pensare che una ipotesi del genere, per essere veramente efficace, presupporrebbe il netto superamento del regime di tali cassette, che diventerebbero altra cosa, mentre l’eventuale condono che all’uopo sarebbe introdotto si avvicinerebbe molto a un’amnistia. Manca poco che si riesumi una inqualificabile proposta che vorrebbe la tassazione tout court dell’impiego delle banconote. Altra cosa sarebbe, invece, rafforzare i poteri degli organi preposti all’azione di contrasto dell’evasione e del riciclaggio, in primis dell’Autorità giudiziaria, per intervenire in via preventiva e repressiva. Mentre si dà questa prova dimostrativa di una condizione di insipienza o di paese con l’acqua alla gola, il premier Conte scrive alla Commissione Ue con lo scopo, al di là delle argomentazioni e dei toni, di avviare un confronto per evitare la procedura di infrazione, per la sottrazione alla quale Bruxelles ha già detto a chiare lettere che occorrono, fatti, cifre, dati. Per quanto tempo ancora si potrà continuare con una doppia immagine: misure cervellotiche, quando non illegittime (ved. minibot come moneta) proposte all’interno e un discorso quasi realistico, meno becero proposto a livello europeo? Se si pensasse che la dissennata prima immagine possa dare forza alla seconda, si sarebbe completamente fuori strada. Con i migliori saluti.

Angelo De Mattia

 


 

Al direttore - Il Truce voi lo odiate, e d’accordo, ma intanto Salvini, sul caso del Csm, ha detto forse l'unica cosa che andrebbe detta in questi casi: “Trovo indegno leggere sui giornali intercettazioni prive di ogni rilievo penale”. Ha ragione Laura Cesaretti: la Lega, su questa vicenda, che riguarda il Pd, ha dimostrato di essere più civile dello stesso Pd.

Carlo Marini

Essere infilati nel tritacarne mediatico sulla base di intercettazioni penalmente irrilevanti – a prescindere dalla gravità di ciò che emerge da quelle intercettazioni – è una barbarie che merita di essere denunciata a prescindere da chi sia l’oggetto di tale barbarie. Ma Salvini, purtroppo, è lo stesso vicepremier che ha accettato di regalare la Giustizia italiana a un ministro che, come Alfonso Bonafede, che ha messo in cantiere una controriforma della Giustizia finalizzata a eliminare ogni provvedimento capace di mettere un filtro tra le intercettazioni usate per indagare e le intercettazioni usate per sputtanare. E per dimostrare di non essere, anche sulla giustizia, solo chiacchiere e diversivo ha solo un modo: mandare a casa questo governo e dimostrare di considerare la difesa della giustizia giusta un valore non negoziabile.

 


 

Al direttore - Gianfranco Rotondi, sempre lucido, ieri ha scritto quanto segue sul futuro del centrodestra: “Non considero grave che Berlusconi e Toti litighino: può capitare. Considero gravissimo che litighino per la gestione di una linea politica sbagliata: si contendono la gestione della resa a Salvini”. Che ne pensa direttore?

Giorgio Garroni

 

Sottoscrivo.

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