God save the queen

Umberto Silva

Funestato dalla Brexit, il regno di Elisabetta rivela tutta la sua impotenza e la sua debolezza.

 

Il primo effetto Brexit è che i londinesi sono improvvisamente diventati antipatici, gente che tutti quanti vorrebbero prendere a pedate. Erano il paese più trendy al mondo, gli si perdonavano gli hooligans e gli equivoci reucci ricevuti dalla grande regina, tutto era glamour ed eccitante, il santo regno dove educare i nostri figli alla forza e alla prosperità, ed ecco al posto del rassicurante Cameron, rivelatosi un folle, la faccia furbo demonio di Farage, quel riso che annuncia la fine dei tempi. Che dire? Che da oggi in poi gli inglesi sono altro da quel che pensavamo? Certo, metà di loro ci vuole bene, ma come dividere il grano dal loglio? La tanto amata regina, modello di coraggio in tutto il mondo, non sarà per caso una di loro, una Brexit, un’invadente ultracorpo? L’abbiamo tutti quanti un po’ osannata, e magari da sempre lei cova mostruose istanze separatiste? Per decenni è stata la regina Elizabeth a sostenere l’Inghilterra, ma ora rivela la propria impotenza: anche se fosse contro la Brexit non può pubblicamente esserlo e resta lì, schiava dell’infero Farage. I suoi anni saranno d’ora in poi celebrati dai buzzurri sotto gli occhi di un mondo ostile, vittorioso Trump ne approfitterà per ricoprire la sovrana di volgarità, e lei per amor patrio dovrà accontentarsi di storcere il naso, occasione per il magnate di digrignare i denti, e così via. Che decadenza, signora!

 

E l’impeccabile Kate Middleton così generosamente aperta al mondo della futilità, non vorrà per caso un regnetto piccolo ma tutto suo? Peggio per lei. Già ora le sue gambe attraggono molto meno di qualche giorno fa, e le sue mutande al vento nelle sfilate militari susciteranno tristezza. E chissenefregherà più dei suoi bellissimi bambini e di quella testa pelata del marito? Nessuno al mondo indosserà più le sue vesti, diverrà una principessa monca, altro che pagine e pagine sui grandi giornali di moda e gossip europei, al massimo fotograferanno la sua tristezza. Pensava d’avere conquistato un impero, d’un tratto si trova in una corte spelacchiata. Malvista da tutti; che farà? Farà capire che disapprova la Brexit, lo farà capire con certe occhiate e smorfiette? I re e i duchi europei l’accoglieranno e la conforteranno? O, impazzita, mostrerà sempre più le gambe per la gioia del Sun, diventando una di loro, la regina dei zozzoni? E noi smetteremo di dire che la Kate è stupenda perché in realtà di stupende ne abbiamo qui di vere, solo che si mostrano il meno possibile, in certe dimore, in certe occasioni. Sono anni che sosteniamo le gambe inglesi, ma a dire la verità le donne inglesi sono bruttine, non c’è paragone con i sinuosi corpi delle  tunisine dagli occhi che fanno sognare. E si tengano le loro corse di cavalli e quei cappelli che fanno tenerezza finché sono nella Ue, se no fanno proprio pena, roba non più antica ma vecchia bacucca. E il duo comico dei futuri regnanti, Charles e Camilla, che con quelle facce spelacchiate sono più perfetti nella regale Brexit?

 

Torneremo ai tempi di Maria Stuarda

 

Aquesto punto mi sorge un pensiero terribile: e se fosse tutta una macchinazione della regina Elisabetta? Sappiamo la sua resistenza a cedere il trono al figlio Charles, non è che costrettavi dai crescenti crampi all’anca e dintorni, prossima all’abdicazione ha sobillato e appoggiato la Brexit, cosicché all’inaffidabile figliotto arrivi solo un pezzo di terra? Ah, che meraviglia, ritorna Shakespeare con i suoi loschi intrighi, si rivolteranno gli scozzesi ma anche gli inglesi del Remain, una vera e propria guerra civile, magari senz’armi ma con sublimi dispetti, l’Inghilterra spaccata in due o tre con irlandesi e scozzesi che ne approfittano, più che legittimamente del resto. Torneremo ai tempi di Maria Stuarda, e Tavecchio sarà costretto a chiedersi perché quattro squadre di calcio ai britannici e non all’Italia o all’Albania. Giochino con gli americani e con quelli del Commonwealth e si diano le medaglie tra di loro quei cialtroni che a Bruxelles Juncker già ha preso a calci, per evitare che Bruxelles a calci prenda lui, ma forse Bruxelles in toto andrebbe presa a calci, calci di qua, calci di là, viva Conte, viva Chiellini.

 

Morte, distruzione, catastrofe, tristezza, ira… Chissà, c’è una seconda ipotesi: niente di nuovo accadrà perché niente di nuovo mai è accaduto.  

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