Foto LaPresse

Nessun uomo nuovo. Il centro destra in Italia è ancora Silvio Berlusconi

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Les Echos, New York Times, Financial Times, Bloomberg Business Week..

La destra italiana non ha ancora voltato la pagina Berlusconi

Parigi, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - Se la sinistra francese per molto tempo ha cercato il "suo Renzi", la destra italiana continua a sognare di trovare il "suo Fillon": si apre così sul quotidiano economico francese "Les Echos" un'analisi del suo corrispondente da Roma Olivier Ossei dedicata alla situazione in cui si trovano in Italia i partiti di destra. La destra italiana, riconosce Tosseri, non ha che un "padre": Silvio Berlusconi. A molte riprese è stata predetta la sua morte politica, piuttosto si sta assistendo alla sua lenta agonia: il vecchio patriarca, che ha ormai 80 anni ed ha da poco subito una grave operazione a cuore aperto, ha persino annunciato il suo ennesimo ritorno, la sua ennesima resurrezione; a dispetto di quanti, fra i conservatori, sperano invece che delle primarie "alla francese" riescano a far emergere un "uomo nuovo". Ma il centro-destra italiano, schiacciato dall'ombra del suo ingombrante padre politico, non è soltanto orfano di un campione credibile che lo rappresenti alle prossime elezioni legislative, che potrebbero anche essere anticipate: secondo "Les Echos", infatti, sono necessarie anche nuove idee e programmi. Matteo Renzi ha mandato in frantumi l'anticomunismo viscerale ed il monopolio delle promesse di riforme economiche liberali univano il centro-destra: promesse d'altronde che sono state troppe volte disattese per poter essere credute dal suo elettorato deluso che ormai è diviso tra il sostegno alle politiche riformatrici renziane, il voto di protesta al Movimento 5 stelle e l'astensione. Dopo le dimissioni di Renzi da presidente del Consigio, la questione ora è di vedere come si ricomporrà il centro-destra italiano: graviterà ancora attorno all'astro declinante di Berlusconi o cercherà invece di riscaldare gli ardori dei suoi elettori al sole lepenista di Matteo Salvini per riconquistare il potere? Il centro-destra come l'Italia l'ha conosciuto negli ultimi venti anni non esiste più, ma i suoi elettori sono ancora qui e aspettano sempre una nuova stella nascente.

Leggi l’articolo dell’Echos

Italia, le divisioni nel Partito democratico allontanano le elezioni anticipate

New York, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - Il Partito democratico dell'ex premier italiano Matteo Renzi sconta divisioni interne sempre più marcate, tanto che da giorni si rincorrono addirittura voci di possibili scissioni. Proprio le correnti interne del partito più ostili a Renzi, confortate dai sondaggi, hanno avvertito che in caso di elezioni anticipate si riterrebbero "liberi". A guidare quest'ala del partito sono l'ex premier Massimo D'Alema e l'ex segretario Pier Luigi Bersani: stando a un sondaggio pubblicato da Tecne nella giornata di lunedì, un partito di sinistra guidato da Bersani e D'Alema potrebbe contare sul sostegno del 14 per cento degli elettori italiani, mentre il Pd si troverebbe ridimensionato al 20 per cento. Il sondaggio corona anche il Movimento 5 stelle primo partito in Italia, attribuendogli il 30,5 per cento dei consensi.

Leggi l’articolo del New York Times

Conti pubblici: l'Italia rifiuta gli sforzi chiesti da Bruxelles

Parigi, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - L'Italia resiste alle richieste di Bruxelles, Roma dichiara che è fuori questione svenarsi per compiacere gli eurocrati che esigono ulteriori tagli di bilancio per 3,4 miliardi di euro: lo scrive il quotidiano francese "Le Figaro". Nell'articolo, firmato da Richard Heuzé, si riferisce che domani giovedì 2 febbraio il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan invierà una lettera con cui rifiuta categoricamente qualsiasi correzione dei conti dello Stato o nuovi tagli alla spesa pubblica; escluso anche un aumento dell'IVA suggerito dalla Commissione europea. L'aggiustamento richiesto da Bruxelles rappresenta appena lo 0,2 per cento del Pil italiano, ricorda il "Figaro"; ma il suo "peso" politico, in un momento di forte ascesa del populismo in cui il 45 per cento delle forze rappresentate in Parlamento è ostile all'euro, avrebbe un costo che il governo non può permettersi di ignorare.

Leggi l’articolo del Figaro

I dati del lavoro in Italia preoccupano

Londra, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - L'Italia, riferisce il "Financial Times", è l'unico grande paese europeo in cui il tasso di disoccupazione è cresciuto nel 2016: a dicembre era del dodici per cento, lo 0,4 per cento in più rispetto a un anno prima. I giovani sono i più colpiti, in contrasto col miglioramento delle condizioni nella maggior parte d'Europa: il 40 per cento degli under 25 è senza lavoro, con un incremento di due punti percentuali. La notizia è preoccupante per il Partito democratico, testa a testa col Movimento 5 stelle nei sondaggi.

Leggi l’articolo del Financial Times

Pompei: lavoratori scontenti sospettati della demolizione di un muro

Londra, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - La Polizia italiana, riferisce il quotidiano britannico "The Times", sta indagando sul presunto ruolo del personale nel crollo di una sezione di una parete della Casa del Citarista, nell'area archeologica di Pompei (Napoli), dopo uno scontro tra i sindacati e la soprintendenza responsabile del sito. Buone notizie, invece, per un altro monumento romano: è stato scelto il progetto per la copertura dell'Arena di Verona. Su "The Telegraph", la trasformazione della villa di Casal di Principe (Caserta) appartenuta al boss di camorra Walter Schiavone in un centro per disabili.

Leggi l’articolo del Times

 


 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Eurozona, crescita e inflazione forzano la mano a una Bce riluttante

New York, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - Il tasso d'inflazione dell'eurozona ha quasi raggiunto l'obiettivo del due per cento fissato dalla Banca centrale europea (Bce), e la crescita economica è superiore a quella statunitense, mentre la disoccupazione è ai valori minimi da sette anni. E' quanto emerge dai dati diffusi ieri da Eurostat, che ha registrato una crescita del pil dell'eurozona pari allo 0,5 per cento nel quarto trimestre del 2016; in tutto, lo scorso anno l'economia dell'eurozona è cresciuta dell'1,7 per cento, mentre a dicembre la disoccupazione è calata di un decimo di punto al 9,6 per cento. Si tratta di dati confortanti per l'Unione Europea dopo anni difficili, segnati dalle crisi di Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro, e che giungono in un contesto reso turbolento dai rischi politici e dall'insediamento di Donald Trump a Washington. Il dato più sorprendente, però, è quello relativo al tasso d'inflazione, che a gennaio è stato dell'1,8 per cento rispetto all'1,1 per cento del mese precedente. Sono dati che la Bce accoglie con inquietudine, più che con entusiasmo, perché danno forza a chi chiede un superamento delle politiche di alleggerimento quantitativo intraprese dall'Eurotower, che pure si è già impegnata a proseguirle almeno sino alla fine del 2017. Come sottolinea l'opinionista di "Bloomberg" Jeff Black, la politica monetaria reagisce agli sviluppi in ritardo, ma il dibattito che la riguarda avviene in tempo reale. E così, la Bce mette ancora in guardia dal rischio di ricadute delle tendenze economiche e occupazionali, mentre gli indicatori macroeconomici si premurano di smentirla. La banca guidata da Mario Draghi non può evitare di porsi il problema della progressiva conclusione delle politiche di stimolo monetario: secondo Michala Marcussen, responsabile di global economics presso Societe Generale, il quantitative easing potrebbe subire un primo, parziale ridimensionamento già nel mese di giugno. Draghi ha già informato che da aprile l'acquisto di debito sovrano da parte della Bce calerà da 80 a 60 miliardi di euro mensili, e per il momento la maggior parte degli economisti ritiene che sino all'inizio del 2018 non ci saranno ulteriori interventi correttivi. Marcussen, però, ritiene che la Bce sarà costretta ad anticipare i tempi: anche perché più a lungo si protrarrà il Qe, più sarà difficile uscirne. "Un tapering graduale libera la Bce dal problema di uno stop improvviso", spiega il manager di Societe Generale, che pure riconosce come la ripresa economica possa essere facilmente minata dai rischi politici che gravano sull'eurozona. Anche in questo caso, però, aver ridimensionato il Qe sarebbe positivo, afferma Marcussen, perché concederebbe alla Bce nuove munizioni per affrontare eventuali ricadute.

Leggi l’articolo del Bloomberg Business Week

L'euro è svalutato, ma difficilmente continuerà ad apprezzarsi sul dollaro

New York, 1 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - L'euro ha reagito alle parole del consigliere economico di Trump, Peter Navarro, che ha accusato di dumping valutario la Germania, salendo ai massimi sul dollaro da due settimane. L'accusa di Navarro, scrive "Bloomberg", non è infondata, e trova anzi riscontro nel paragone per parità di potere d'acquisto fatto dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Ciononostante, Credit Agricole Cib and Aberdeen Asset Management Plc ritengono che l'euro tornerà presto a perdere valore rispetto al dollaro, a causa delle tendenze inflattive benigne e dei ben meno benigni rischi di natura politica incarnati dai movimenti populistici europei.

Leggi l’articolo del Bloomberg Business Week

Di più su questi argomenti: