"Harry ti presento Sally" di Rob Reiner, 1989  

innamorato fisso

Manuale di sopravvivenza (poco serio) se la fidanzata ti lascia al cenone

Maurizio Milani

La settimana fra Natale e Capodanno può essere micidiale per le relazioni. Se la vostra Monica vi pianta in asso, il consiglio dell'esperto è: mettetevi nudi a correre come matti. Nel 95 per cento dei casi, la vostra vita svolterà

In alcune zone della Lombardia (Varese-Cremona) è tradizione durante il pranzo di Natale essere lasciato dalla fidanzata. Queste delusioni d’amore sono molto potenti e belle. Chi le subisce rischia di non arrivare a fine anno. Tanti infatti si buttano nelle fogne, di solito in quelle di Milano, più eleganti e decorose di altre. Ecco alcuni consigli per tenere duro questa settimana, poi il rimpianto per l’amata passa. Appena ricevuta davanti ai parenti la frase “ti lascio”, denudatevi e mettetevi a correre come un matto (es: Forrest Gump). Esausti, fermatevi in un bar e raccontate la penosa vicenda alla barista. 95 per cento delle possibilità che si innamora. Tornate a casa, niente telefonate o messaggi all’amata. Silenzio totale. Chiaramente dallo choc la notte non dormite. Il mattino seguente uscite in strada nudo, stavolta non correte ma recatevi al negozio dell’amica della vostra fidanzata. Vedendoti dalla vetrina l’amica si spaventa. Telefona subito a Monica (il vostro amore): “Carlo è impazzito! Cosa è successo?”. Monica: “Perché?”. Amica: “E’ qui nudo davanti al mio negozio e chiede l’elemosina, fa spaventare sia i miei clienti che i comunisti al gazebo per raccolta firme a favore di Beppe Sala segretario del Pd”. Monica: “Fai in modo che venga arrestato. Se diventa detenuto tornerò ad amarlo tramite lettere al carcere dove è rinchiuso. Speriamo a Volterra”. Amica: “Dico tutto a Carlo! Ciao!”. “Carlo, ha detto Monica che torna il tuo amore se ti fai arrestare”.

Non ha finito la frase che Carlo dà una testata e sfonda la vetrina dell’oreficeria accanto. Esce il titolare che gli spara. Ferito, viene portato nell’infermeria del carcere di Opera (MI). Qui riceve due lettere d’amore: Monica che lo scongiura di tornare suo moroso e la barista di prima che ha letto sul giornale della tentata rapina e lo chiede in sposo. Essendo incensurato, viene dato l’arresto domiciliare. Intanto il Capodanno si avvicina e siete ancora vivi. Per diventare vero delinquente pregiudicato con fedina penale sporca, quello che avete fatto non basta. Monica è volubile, potrebbe ripensarci: evadete dagli arresti domiciliari. Scappate sopra le montagne del Lago di Varese. Qui datevi al furto di bestiame (termine tecnico: abigeato). Più i quotidiani locali parlano delle vostre pazzie, più richieste di fidanzamento (anche uomini) vi arrivano. Anche tramite TikTok. Monica a quel punto trema. Qualcun’altra potrebbe portarsi via il suo bel delinquente. Allora va in una trasmissione locale dove ci si vanta per niente. Ecco il suo appello (bello e commovente): “Amore! Scusa! Scusa! Mille volte scusa, ho sbagliato a lasciarti durante il pranzo famigliare, ma sai, spinta dalle tradizioni ecc… Ti amo! Non voglio perderti. Amore, ti aspetto per un fantastico veglione di Capodanno. Ho già prenotato la cena sulla motonave Stradivari a lume di candela, aspettando il nuovo anno, solcando il grande Fiume (Po). Se non si incaglia causa fondale sabbioso, a mezzanotte dovremmo essere dove il Mincio si butta nel Po. Qui ti bacerò fino al sorgere del sole (6.30 circa)”.

Purtroppo Carlone si è dato al bracconaggio e non ha visto la tivù. Ha incontrato una figlia dell’agricoltore di montagna (Elisabetta, 36 anni, nubile) e si è fidanzato con lei. In attesa del prossimo pranzo di Natale, quando Elisabetta gli dirà “ti lascio! La tradizione vuole così”. Se la bellissima Elisabetta (da Forlì) non spezzerà l’incantesimo, Carlo si troverà lasciato ogni anno durante il pranzo di Natale. Come lui centinaia di fidanzati lombardi. C’è gente che viene lasciata dalla morosa dal 1983, non ha mai saltato un anno, da altrettante fidanzate scrupolose nel tener fede alla vergognosa tradizione culinaria. Noi grandi obesi speriamo solo che questa barbara tradizione non si estenda nelle altre province. Già in alcuni comuni della provincia di Vicenza si sono registrati casi di “ti lascio! Senza motivo! Ma la tradizione me lo impone”. Nel caso si venga colpiti da questa disgrazia sentimentale, non resta che vagare come uno scemo nelle risaie del vercellese, sperando di non venire morsicato dal ratto delle risaie. Morso letale per alcuni, ad altri non fa niente. A me non so.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.