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Innamorato fisso

Lo stesso uomo dietro al Rave e a Predappio? Sì!

Maurizio Milani

E’ l’Innamorato fisso che si è dato all’organizzazione di raduni illegali (ma belli). Il lavoro è lavoro, la politica viene dopo

Come organizzatore di rave party, sono molto contento del decreto del governo contro di noi. Parliamoci chiaro: il lavoro è lavoro. Le idee politiche sono personali. Infatti ho sempre votato Fratelli d’Italia (prima Lega). Sono invece preoccupato di alcune dichiarazioni di esponenti della maggioranza, tipo: “Il provvedimento in sede di dibattito alle Camere può essere emendato”. Ma non datemi questa delusione.

 

Decreto o meno, come uomo vado avanti come prima a organizzare rave party. Ho 51 anni, sono percettore di reddito di cittadinanza, non ho più l’entusiasmo di imparare un mestiere nuovo. Al limite accetterei tramite esame di stato di iscrivermi all’albo professionale di organizzatori di eventi borderline. Ma ci vuole una legge. La destra è favorevole, ma Pd e Cinque stelle no. Calenda e Renzi stanno valutando.

 

La mia professionalità l’ho dimostrata nel recente rave. Appena si è avuta l’ingiunzione di sgombero ho dato ordine di far su baracca e burattini e ripulire tutto. Rimettendo le balle di fieno che il proprietario dell’immobile aveva stivato. Mi permetto di aggiungere: con rischio di incendio. Però il capannone è suo, può fare quello che vuole. Anche buttarlo giù o venderlo ai drogati che poi drogati non sono, essendo una copertura.

 

Oggi vado a fare un sopralluogo in una porcilaia abbandonata nel bresciano. Se c’è un bel parcheggio davanti (campo da cento pertiche almeno) per ospitare quei 25-30 mila clienti, il prossimo rave lo faccio lì… già stasera. Per quanto riguarda la fattispecie di reati che vengono consumati alle mie feste, il fatto non sussiste.

 

Spero che la Corte di cassazione non bocci il decreto legge. Il più bello mai fatto da un governo italiano dopo Tambroni (dispiace ricordare). Vogliamo parlare della ricchezza prodotta per il pil dalle feste abusive? Far venire migliaia di giovani da tutta Europa produce un reddito solo in parte per me. Benzinai, venditori di materiale da campeggio, pullmini Volkswagen figli dei fiori venduti su eBay, fidanzamenti tra uomini con bomboniere e gita al sentiero degli innamorati di Ascoli.

 

E poi vogliamo dire tutto? Io ero a Predappio per ricordare i cento anni della rivoluzione. Mi piace ricordare che mio bisnonno è stato quello che scalando un canale pluviale di Palazzo Marino penetrò nel comune di Milano (sempre nel ‘22) e aprì dall’interno il municipio che fu invaso dalle camicie nere. La foto nella sala del Consiglio comunale dove ci sono diversi camerati allungati senza rispetto sui banchi è stata scattata da un mio avo. Poi fucilato, ma in Messico, per altra causa.

 

Sempre in merito a questi argomenti, sono stato uno di quelli che ha fatto sgomberare la curva nord durante la partita dell’Inter. In questo caso se potessi tornare indietro, non lo farei più. Anche perché mi ha telefonato dal Cile Zamorano (mito nerazzurro) dicendomi: “Hai sbagliato”. E come ragazzo faccio tutto quello che mi dice lui e il cantante dei Maroon 5. Ma se tra i due ci sono divergenze, faccio quello che dice Zamorano.

 

Dicono che la musica ipnotica che faccio al rave è troppo alta. Ma non scherziamo. E’ giusta: la sordità è un fenomeno che c’è sempre stato nella gioventù, anche durante l’insurrezione di Palermo quando i Borboni (o gli Aragonesi) spostarono la capitale a Napoli. Le cannonate contro i dimostranti fece sordo un minorenne su due.

 

Capitolo alcol e droga: sì, nei capannoni del rave ce n’è. Guai se non ci fosse, la gente si lamenta. Alcuni hanno conoscenze importanti (papà, zio, ecc.) nelle istituzioni e potrebbero farmi smettere di lavorare così bene.

 

La raccolta differenziata è un must. Alla fine di ogni festa mettiamo tutto nei diversi vagoni ferroviari: uno per il vetro chiaro, uno per il vetro scuro, cartoni di tavernello da 0,50 euro, cartoni di tavernello da 0,31 euro… Ecco il motivo della mia richiesta al ministro delle infrastrutture: “Informata sua eccellenza di dove si terrà il prossimo rave party – es. Gardone Riviera, con omaggio al Vate e bivacco nel giardino del Vittoriale con incrociatore Puglia scardinato da dove si trova e varato (di nuovo) per riprendere a solcare l’Adriatico. Penso che dal Lago di Garda si può uscire per arrivare ai lidi ferraresi. I più belli del Mediterraneo. E nuova sede del parlamento lombardo-veneto. Ferrara deve tornare lombarda”.

 

Dicevo: informato Salvini per dotare il luogo di infrastruttura ferroviaria mobile, che raggiunga il capannone del manicomio abusivo. Altrimenti siamo costretti a fare i roghi di vetro e plastica, si liberano diossine che noi respiriamo volentieri in quanto drogati, ma gli abitanti in prossimità del rave non penso.
Anche il linguaggio usato nei nostri rave party è molto accurato. Impossibile sentire parolacce e imprecazioni. Certo qualcuno si denuda e si mette a correre nei campi di notte. Ma sono cose che ci sono sempre state, vedi film di Fellini… capisco che se una donna di una certa età vede dalla finestra un olandese nudo correre e urlare “Paola ti amo” per il vicolo del borgo antico Unesco, si chiede: “Ma a che punto siamo arrivati con questi governi a guida comunista? Ci vuole un cambio! Altrimenti la deriva dei costumi non avrà mai fine”. Non posso che essere d’accordo anche se i compagni dicono sia in conflitto di interessi. Ma se ai nostri rave party party partecipano esponenti ecologisti e zapatisti un motivo ci sarà, se preferiscono così. Invece che la solita discoteca con uscita di sicurezza ogni metro e Siae e balle varie. 

 

Piuttosto educhiamo i giovani a non andare ai concerti di Jovanotti che disturbano la deposizione ovaria della Caretta Caretta. Che per colpa del cantante si è estinta ieri. Noi la Caretta Caretta la tuteliamo e rispettiamo la Convenzione di Washington sull’esportazione di animali esotici. Tranne alcune specie richieste dai circhi con bestiame che giustamente dopo dieci anni devono cambiare il parco scimmie. Anche perché per istruirne una ad andare in motoretta ci vuole del tempo. Ma quello a noi non manca, infatti ai miei rave non c’è orario. Si inizia e si va avanti finché non salta giù il capannone. Che comunque prima di collassare dà segnali. E quindi si continua a ballare e cantare nel campo appena seminato di graminacee che subisce uno stress tale da diventare sterile. Quindi il terreno dove si è svolto un rave party se prima valeva duemila euro la pertica, quando tiriamo via le tende vale un euro all’ettaro, cioè 15 centesimi a pertica milanese. La pertica bresciana è diversa.

 

Per quanto concerne la fame nel mondo, non è colpa dei rave party, se c’è. Dispiace ma noi più che il mangiare è il bere. Comunque durante i rave facciamo sempre delle collette. L’ultima per esempio è per comprare un generatore diesel a una tribù del Borneo che altrimenti non ha niente per scaldare la capanna. Il legname che risparmia è impiegato per gli interni della barberia notturna di Kansas City: Fratelli Antonio Borloni, dove è uso fare regolamenti di conti fra bande rivali. I motivi sono vari e non è qui la sede per entrare nel merito. Poi è un problema delle autorità del posto. Anche loro sono contro i rave party.

 

Amici vi saluto e vi ringrazio. Questi pezzi così lunghi non li voglio più fare. Anche perché non mi trovo bene, non so più cosa inventare. Meglio fare la rubrica “Innamorato fisso” che è corta e con un articolo così andavo avanti 150 giorni.

 

No! ritiro tutto. Voglio farli ancora. Ma non da lunedì prossimo. Riprendiamo da lunedì 26 luglio con un bellissimo articolo sul perché l’economia in provincia di Oristano non decolla.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.